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Tagliare la testa al toro - Significato

Cosa significa il modo di dire "Tagliare la testa al toro": origine, spiegazione e come si usa nella lingua italiana.

Può capitare che rimanendo ingabbiati in una difficile scelta da prendere sul momento, ma che invece richiede tempo per valutare i pro e i contro di ogni caso, ci sia una seconda persona che, impaziente, ci metta fretta a scegliere e, per aiutarci, propone anche la sua idea: "Tagliamo la testa al toro, secondo me si deve fare così perché...".


Significato e uso

L'espressione "tagliare la testa al toro", in senso figurato significa "prendere una decisione drastica" (anche se ciò può comportare una rinuncia o un danno).

Si utilizza quando si vuole risolvere una volta per tutte una determinata situazione, anche a costo di scontentare o trattare ingiustamente qualcuno.


Origine

Vi sono diversi motivi per cui si dice "tagliare la testa al toro", ad esempio:

- Può derivare dalla corrida, infatti tagliando la testa al toro si ha la fine del gioco, dello spettacolo, con una soluzione efficace, semplice e sbrigativa.

- Può trarre origine da un racconto popolare in cui si narra di un toro che, forse per la curiosità, mise la testa all'interna di una giara e non ne poté più uscire. Il padrone del toro, un uomo molto avaro (come Don Lollò di Pirandello), non volendo rompere la giara per liberare l'animale, chiese consiglio a un amico. Questi non trovò soluzione migliore se non quella di tagliare la testa al toro, salvando in tal modo la giara.

- Qualcuno racconta invece che intorno al XII secolo il Papa Adriano IV obbligò Venezia ad accettare ogni anno, al posto dei colpevoli di una disputa con Aquilea, 1 toro, 12 pani e 12 maiali ben nutriti perché potessero festeggiare la liberazione di Grado. I veneziani mettevano in scena per l’occasione un processo-farsa che giudicava e condannava degli animali, che poi venivano pubblicamente decapitati. Questa barbara usanza durò a lungo ed ebbe fine intorno al 1800.

- Secondo il vocabolario della lingua italiana di Zingarelli deriverebbe dalla pratica della tauromachia (= in greco, "salto del toro"). risalente alla civiltà minoica-micenea. Un sacerdote acrobata si lanciava verso l'animale in corsa per poi afferrargli le corna e con il contraccolpo eseguire una capriola sul dorso. È possibile che successivamente l'animale venisse sacrificato.



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