Parafrasi
Voglio lodare la mia donna con accenti di verità, e paragonarla alla rosa e al giglio: essa appare nel suo splendore più lucente che la stella del mattino, e io la rassomiglio a ciò che v'è di più bello in cielo. La paragono a una verde campagna e all'aria stessa, a tutti i colori dei fiori, giallo e vermiglio, oro e lapislazzuli e a ricche gemme da offrire in dono; lo stesso Amore si perfeziona attraverso lei.
Ella passa per la strada tanto altera e bella che raffrena l'orgoglio a colui al quale rivolge il suo saluto, e riesce anche a convertirlo alla nostra fede se è un miscredente; nessun uomo che non sia nobile può avvicinarsi a lei; e vi dirò inoltre che ella ha un potere ancora maggiore: nessun uomo, infatti, finché la vede, riesce a pensare qualcosa di male.
Commento
Il fondo dello Stilnovo è la poesia d'emozione: le lodi dell'innamorato, in questo sonetto, non sono convenzionali anche se la tradizione della lirica amorosa presta al poeta molte parole. Mutato è, intanto il contenuto, ciò che i fenomenologi chiamano il mondo della vita; diverse sono le intenzioni, nuova è la libertà della fantasia. Nella prima parte il poeta descrive la bellezza gentile e splendente della donna, che egli paragona a tutto ciò che v'è di più bello in cielo e sulla terra; nella seconda parte egli illustra il valore intellettuale e morale che la sua persona possiede e sa trasmettere agli altri.
PER MAGGIORI DETTAGLI: Scheda sonetto Io voglio del ver la mia donna laudare