Testo:
La foga di quell’arco, che s’aperseper questa donna co le man d’Amore,
si chiuse poi, ond’ io sento nel core
fitto un quadrello che Morte i scoperse:
per che di fuor la mia labbia coperse
d’oscura qualità, sì che’l dolore
si mostra ben quant’è, nel mi’ colore,
e che, giugnendo, l’anima soferse.
Ne la presta percossa di costui,
che fece allore la mente tremare,
la sconsolata fu d’angoscia involta:
come dirittamente vide trare
quel che piangendo mi consuma poi,
e volle che Pietà le fosse tolta!
Parafrasi
La tensione di quell'arco che si è piegato, per mano d'Amore, per questa donna, s'è poi allentata, sì che io sento una freccia, che vi ha provocato la Morte, conficcata nel cuore: esteriormente il mio volto si coprì di pallore, cosicché, nel mio colorito si mostra bene quanto è grande quel dolore che, col giungere del dardo, l'anima soffrì. Per la rapida offesa di costui, che mi fece allora tanto tremare il cuore, la sconsolata [l'anima] fu assalita dall'angoscia: come ella vide tirare l'arco con precisione colui che ora mi fa consumare nel pianto, e che volle le fosse tolta ogni facoltà di commuoversi!Commento
Il tema dell'amore e della morte è presente anche in Dino Frescobaldi, un poeta di tendenze drammatiche e realistiche. In questo sonetto, le ferite d'amore suggeriscono al poeta immagini prive di quell'elargico amor mortis che accompagnava il Cavalcanti e che sarà nel Petrarca, insieme a un più sottile eudemonismo, bisogno di consolazione e di felicità.