La famiglia è il primo nucleo della società, è la base della nazione, il santuario degli affetti, senza famiglia non esisterebbero né la società, né la nazione, né lo stato. Sia i giovani sia i vecchi senza una base familiare sono come relitti in balia della tempesta. La famiglia è per i giovani e i ragazzi il faro della salvezza e il rifugio dei naviganti. Ogni uomo, infatti è come un navigante che affronta pericoli e difficoltà: molti di questi si risolvono nel senso della famiglia. Là si condividono gioia e amarezze.
Tema Svolto:
Per formare una famiglia, per legge naturale occorrono coniugi. Affinché la famiglia venga considerata completa, bisogna che siano procreati e che esistano i figli.
La legge considera la famiglia come un istituto sociale e politico con eguali diritti e doveri dei coniugi. Marito e moglie cooperano al raggiungimento dello stesso fine: l'educazione dei figli e il reciproco aiuto. L'arte più difficile è quella di educare i figli. I maestri difficilmente la posseggono integralmente, i genitori la sentono e la praticano d'istinto. Ciò avviene per affinità di sangue che è in loro nei figli. La donna per disposizione naturale riesce, più del marito a dialogare e ad intendersi con i figlioli.
Per quanto i filosofi e i sociologi abbiano indagato, non hanno scoperto altra istituzione sostitutiva alla famiglia che procede per diritto naturale: usanze e costumi invecchiano e scompaiono, la famiglia dura eternamente quanto l'umanità.
E' vero che in molti coniugi c'è difficoltà d'intendersi e cooperare per diversità di caratteri e sentimenti, ma lo sforzo per la concordia è quello che fa approdare ai migliori risultati. Con le separazioni ed i divorzi non si sono mai ottenuti risultati soddisfacenti ma soltanto surrogati illusioni perché quello che soprattutto serve nella vita è l'appoggio della famiglia.
Quando l'adolescente è diventato un uomo maturo, si forma una famiglia propria, ha nuovi affetti e legami ma quello con i genitori ed i fratelli resteranno inalterati o saranno approfonditi.
Il diritto di famiglia è stato scosso dai principi illuministici egualitari, marxisti e democratici. Soprattutto si è ricordata la parità dei diritti fra i coniugi, ma il principio giuridico è sempre astratto e obbedisce spesso a istanze politiche. In realtà in famiglia c'è sempre unità, c'è affetto e di conseguenza con l'unità vi è la concordia. Ma quando una coppia scoppia ed entra in gioco l'avvocato per la spartizione dei beni o dei figli la questione può degenerare.
La divisione dei beni se da un certo punto di vista è un vantaggio da altri è un danno: può dar luogo a discordie. Sposandosi l'individuo riceve molti vantaggi ma va incontro anche a tante pesanti responsabilità verso il coniuge ed i figli, si assume dei doveri ai quali deve sentirsi onorato di far fronte.
Non c'è ragazzo più felice di quello che va d'accordo con i suoi genitori, si confida con loro, si fa consigliare: i genitori amano i figli e si può stare certi che daranno sempre loro dei buoni consigli e li avvieranno per la strada giusta. C'è da rattristarsi nel vedere quei ragazzi sciagurati che contestano i genitori, fuggono da casa, rivendicano la libertà, ascoltano e seguono le cattive compagnie o vogliono bruciare le tappe!
Io non credo che la famiglia possa venir travolta dai cataclismi sociali, né esistano sistemi educativi severi e liberali. Ogni padre e madre si comporta con i loro figli in base al proprio carattere. La pedagogia è sempre stata a cuore alle famiglie e agli Stati; se n'è discusso molto dell'importanza di tale argomento pressoché inesauribile. Vi sono migliaia di metodi educativi, tutti validi, tutti rispecchianti una porzione della realtà, ma nessuno coglie il vero nocciolo della questione. Se la parola famiglia proviene dal latino e significa servo, in famiglia siamo tutti servi, il padre dei figli così come i figli della madre, ma questa servitù è intesa come segno di rispetto e concordia e non di schiavitù. L'unione familiare diventa felicità quando è completa sotto ogni aspetto: idee, sentimenti, volontà e intenzionalità. Il matrimonio non è una celebrazione folcloristica d'altri tempi: è la consacrazione ufficiale di un impegno che si assume davanti a tutti, davanti ai parenti, alla società dello Stato e per i credenti, anche davanti a Dio. Bisogna ricordare che il matrimonio da gioie, ma impone doveri che non si possono disattendere.
Nel matrimonio l'uguaglianza è nominale e politica, in realtà ad ognuno dei coniugi spetta un compito diverso pur nella piena parità e reciproca assistenza; la donna di solito si occupa della casa e dei figli ma nella società moderna, tuttavia, più giustamente, la donna svolge un compito importante anche in ambito lavorativo e molte volte è lei ad essere aiutata dall'uomo come nel caso delle faccende domestiche. Non sempre in famiglia predomina il maschio, nella maggior parte, specialmente nella famiglia moderna ha la supremazia la madre in quanto sa amministrare il patrimonio, ha cura della casa e conosce meglio i figli.
Una famiglia senza figli è come un albero senza frutti e alla fine anche le coppie sposate che non volevano figli in gioventù torneranno sulla loro decisione e se sono in tempo li faranno e se la decisione viene presa troppo tardi penseranno di adottarne uno. Io appartengono ad una famiglia per bene e fortunata, dove sono vivi, vegeti e operanti ambedue i genitori, e la loro vita in famiglia non è monotona, né frenetica in quanto siamo in tre figlioli che raccontiamo spesso e volentieri le nostre avventure scolastiche ed extra scolastiche e così i genitori non avranno modo di annoiarsi.
Tema Svolto:
Per formare una famiglia, per legge naturale occorrono coniugi. Affinché la famiglia venga considerata completa, bisogna che siano procreati e che esistano i figli.
La legge considera la famiglia come un istituto sociale e politico con eguali diritti e doveri dei coniugi. Marito e moglie cooperano al raggiungimento dello stesso fine: l'educazione dei figli e il reciproco aiuto. L'arte più difficile è quella di educare i figli. I maestri difficilmente la posseggono integralmente, i genitori la sentono e la praticano d'istinto. Ciò avviene per affinità di sangue che è in loro nei figli. La donna per disposizione naturale riesce, più del marito a dialogare e ad intendersi con i figlioli.
Per quanto i filosofi e i sociologi abbiano indagato, non hanno scoperto altra istituzione sostitutiva alla famiglia che procede per diritto naturale: usanze e costumi invecchiano e scompaiono, la famiglia dura eternamente quanto l'umanità.
E' vero che in molti coniugi c'è difficoltà d'intendersi e cooperare per diversità di caratteri e sentimenti, ma lo sforzo per la concordia è quello che fa approdare ai migliori risultati. Con le separazioni ed i divorzi non si sono mai ottenuti risultati soddisfacenti ma soltanto surrogati illusioni perché quello che soprattutto serve nella vita è l'appoggio della famiglia.
Quando l'adolescente è diventato un uomo maturo, si forma una famiglia propria, ha nuovi affetti e legami ma quello con i genitori ed i fratelli resteranno inalterati o saranno approfonditi.
Il diritto di famiglia è stato scosso dai principi illuministici egualitari, marxisti e democratici. Soprattutto si è ricordata la parità dei diritti fra i coniugi, ma il principio giuridico è sempre astratto e obbedisce spesso a istanze politiche. In realtà in famiglia c'è sempre unità, c'è affetto e di conseguenza con l'unità vi è la concordia. Ma quando una coppia scoppia ed entra in gioco l'avvocato per la spartizione dei beni o dei figli la questione può degenerare.
La divisione dei beni se da un certo punto di vista è un vantaggio da altri è un danno: può dar luogo a discordie. Sposandosi l'individuo riceve molti vantaggi ma va incontro anche a tante pesanti responsabilità verso il coniuge ed i figli, si assume dei doveri ai quali deve sentirsi onorato di far fronte.
Non c'è ragazzo più felice di quello che va d'accordo con i suoi genitori, si confida con loro, si fa consigliare: i genitori amano i figli e si può stare certi che daranno sempre loro dei buoni consigli e li avvieranno per la strada giusta. C'è da rattristarsi nel vedere quei ragazzi sciagurati che contestano i genitori, fuggono da casa, rivendicano la libertà, ascoltano e seguono le cattive compagnie o vogliono bruciare le tappe!
Io non credo che la famiglia possa venir travolta dai cataclismi sociali, né esistano sistemi educativi severi e liberali. Ogni padre e madre si comporta con i loro figli in base al proprio carattere. La pedagogia è sempre stata a cuore alle famiglie e agli Stati; se n'è discusso molto dell'importanza di tale argomento pressoché inesauribile. Vi sono migliaia di metodi educativi, tutti validi, tutti rispecchianti una porzione della realtà, ma nessuno coglie il vero nocciolo della questione. Se la parola famiglia proviene dal latino e significa servo, in famiglia siamo tutti servi, il padre dei figli così come i figli della madre, ma questa servitù è intesa come segno di rispetto e concordia e non di schiavitù. L'unione familiare diventa felicità quando è completa sotto ogni aspetto: idee, sentimenti, volontà e intenzionalità. Il matrimonio non è una celebrazione folcloristica d'altri tempi: è la consacrazione ufficiale di un impegno che si assume davanti a tutti, davanti ai parenti, alla società dello Stato e per i credenti, anche davanti a Dio. Bisogna ricordare che il matrimonio da gioie, ma impone doveri che non si possono disattendere.
Nel matrimonio l'uguaglianza è nominale e politica, in realtà ad ognuno dei coniugi spetta un compito diverso pur nella piena parità e reciproca assistenza; la donna di solito si occupa della casa e dei figli ma nella società moderna, tuttavia, più giustamente, la donna svolge un compito importante anche in ambito lavorativo e molte volte è lei ad essere aiutata dall'uomo come nel caso delle faccende domestiche. Non sempre in famiglia predomina il maschio, nella maggior parte, specialmente nella famiglia moderna ha la supremazia la madre in quanto sa amministrare il patrimonio, ha cura della casa e conosce meglio i figli.
Una famiglia senza figli è come un albero senza frutti e alla fine anche le coppie sposate che non volevano figli in gioventù torneranno sulla loro decisione e se sono in tempo li faranno e se la decisione viene presa troppo tardi penseranno di adottarne uno. Io appartengono ad una famiglia per bene e fortunata, dove sono vivi, vegeti e operanti ambedue i genitori, e la loro vita in famiglia non è monotona, né frenetica in quanto siamo in tre figlioli che raccontiamo spesso e volentieri le nostre avventure scolastiche ed extra scolastiche e così i genitori non avranno modo di annoiarsi.