di Alessandro Manzoni
Commento:
Il "Natale" celebra la nascita e la rivelazione della divinità a umili pastori prima che a chiunque altro.
La nascita di Cristo è un capovolgimento di quella fatalità che aveva gravato sull'uomo negandogli perfino di rivolgere lo sguardo al cielo, che lo aveva reso pesante ed immobile come un macigno.La nuova condizione umana, dovuta alla nascita di Cristo consiste appunto nella possibilità stessa di rivolgersi a Dio per chiedere perdono, un atto che supera la necessità delle leggi naturali.
I versi 29-42 in cui si annuncia il Natale richiamano l'egloga IV delle Bucoliche di Virgilio, che annunciava il ritorno dell'età dell'oro segnato dalla nascita di un nobile fanciullo. La parte centrale dell'inno chiarisce il senso teologico della vicenda, ricordando la natura divina di Cristo e la sua qualità di Figlio, la sua eternità ed immensità pari a quelle del Padre, la misteriosa volontà di assumere le spoglie umane e fare un atto gratuito nei confronti dell'uomo immeritevole. Il resto dell'inno ci riporta al testo evangelico, ricordando l'avverarsi della profezia del Vecchio Testamento, ricreando l'atmosfera pastorale della nascita con il presepe, con la discesa e l'ascesa degli Angeli, con l'arrivo dei pastori. Le ultime due strofe costituiscono una ninna nanna, ma sviluppano soprattutto il tema della meravigliosa vicenda che solleva un piccolo, inerme e povero fanciullo a potente signore del mondo.
LEGGI ANCHE: Analisi Il Natale di Manzoni
Commento:
Il "Natale" celebra la nascita e la rivelazione della divinità a umili pastori prima che a chiunque altro.
La nascita di Cristo è un capovolgimento di quella fatalità che aveva gravato sull'uomo negandogli perfino di rivolgere lo sguardo al cielo, che lo aveva reso pesante ed immobile come un macigno.La nuova condizione umana, dovuta alla nascita di Cristo consiste appunto nella possibilità stessa di rivolgersi a Dio per chiedere perdono, un atto che supera la necessità delle leggi naturali.
I versi 29-42 in cui si annuncia il Natale richiamano l'egloga IV delle Bucoliche di Virgilio, che annunciava il ritorno dell'età dell'oro segnato dalla nascita di un nobile fanciullo. La parte centrale dell'inno chiarisce il senso teologico della vicenda, ricordando la natura divina di Cristo e la sua qualità di Figlio, la sua eternità ed immensità pari a quelle del Padre, la misteriosa volontà di assumere le spoglie umane e fare un atto gratuito nei confronti dell'uomo immeritevole. Il resto dell'inno ci riporta al testo evangelico, ricordando l'avverarsi della profezia del Vecchio Testamento, ricreando l'atmosfera pastorale della nascita con il presepe, con la discesa e l'ascesa degli Angeli, con l'arrivo dei pastori. Le ultime due strofe costituiscono una ninna nanna, ma sviluppano soprattutto il tema della meravigliosa vicenda che solleva un piccolo, inerme e povero fanciullo a potente signore del mondo.
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