Scuolissima.com - Logo

Cos'è uno Stato Assoluto

La centralizzazione del potere nelle monarchie nazionali condusse allo stato assoluto, cioè al potere illimitato del re (absolutus: sciolto, senza controllo). Il monarca infatti si collocava al di sopra delle leggi da lui stesso emanate, concentrava su di sé tutto il potere politico, non riconosceva a nessuna forma di controllo. Egli faceva derivare queste sue prerogative da una diretta investitura divina: il re governava per grazia di Dio e per diritto dinastico, allo scopo di garantire ai sudditi la pace e l’ordine.
L’assolutismo tuttavia, specie in Inghilterra, lasciava una certa libertà di iniziativa economica ai privati e per questo fu ben visto dalla borghesia, alla quale ai sovrani offrivano quella sicurezza e quella stabilità di cui aveva bisogno per condurre con profitto i suoi affari.

Il dispositivismo illuminato
Nella seconda metà del Settecento, soprattutto in Austria e in Prussia, l’assolutismo si trasformò in dispositismo illuminario. Il re doveva preoccuparsi ora principalmente degli interessi generali dello stato e doveva promuovere il benessere della popolazione mediante le riforme. I sudditi comunque non avevano ancora alcuna garanzia di libertà né partecipavano in alcun modo alla vita pubblica.



🧞 Continua a leggere su Scuolissima.com
Cerca appunti o informazioni su uno specifico argomento. Il nostro genio li troverà per te.




© Scuolissima.com - appunti di scuola online! © 2012 - 2024, diritti riservati di Andrea Sapuppo
P. IVA 05219230876

Policy Privacy - Cambia Impostazioni Cookies