Nel “maggio glorioso” del 1915 i soldati erano partiti per il fronte immaginando, sull'onda della propaganda interventista, una guerra “eroica, breve e vittoriosa”.
A mano a mano che passavano le settimane ed i mesi in trincea, e si vedevano decimati sui campi di battaglia, scoprivano il volto tremendo ed assurdo di quella guerra. E quando scrivevano a casa, o alla morosa, o stendevano appunti di un diario, raccontavano la loro esperienza fatta di coraggio, paura, speranze, eroismo, solidarietà, sangue e morte.
La Commemorazione del 4 Novembre rappresenta, quindi, la memoria che racconta la storia, è un eterno ringraziamento a tutti quei giovani che armati di un forte “amor patrio” hanno combattuto e sono morti per lasciarci un bene prezioso, un’eredità inestimabile: la Libertà.
A mano a mano che passavano le settimane ed i mesi in trincea, e si vedevano decimati sui campi di battaglia, scoprivano il volto tremendo ed assurdo di quella guerra. E quando scrivevano a casa, o alla morosa, o stendevano appunti di un diario, raccontavano la loro esperienza fatta di coraggio, paura, speranze, eroismo, solidarietà, sangue e morte.
La Commemorazione del 4 Novembre rappresenta, quindi, la memoria che racconta la storia, è un eterno ringraziamento a tutti quei giovani che armati di un forte “amor patrio” hanno combattuto e sono morti per lasciarci un bene prezioso, un’eredità inestimabile: la Libertà.