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Musica del Settecento

Nel primo Settecento continua l'ascesa della musica strumentale

Fino al Seicento i più grandi musicisti si erano dedicati soprattutto alla musica vocale, considerata superiore a quella strumentale. Quest'ultima però nel corso del Seicento aveva progressivamente conquistato un ruolo importante; nella seconda metà del Seicento si erano perfezionate le tecniche esecutive dei vari strumenti e si erano definiti per essi un linguaggio specifico e delle nuove forme musicali.
Nella prima metà del Settecento continua l'ascesa della musica strumentale: lo testimoniano i francesi Francois Couperin e Jean-Philippe Rameau, gli italiani Tommaso Albinoni, Benedetto Marcello e soprattutto Domenico Scarlatti, autore di centinaia di sonate per clavicembalo di straordinaria eleganza e leggerezza. Ma più ancora, lo testimoniano grandissimi musicisti come Vivaldi, Handel e Bach.

Vivaldi perfezionò il concerto solista

Antonio Vivaldi (Venezia 1678 – Vienna 1741) scrisse molta musica vocale sacra, molti melodrammi e molti concerti grossi, ma è celebre soprattutto come autore di concerti solisti. Ne scrisse infatti circa 480, quasi la metà per violino, parecchi per violoncello e fagotto, altri per fagotto, per flauto, per oboe, per mandolino.
I concerti di Vivaldi hanno tutti la stessa struttura basata su tre parti: un Allegro, un Adagio (o Largo, o Andante) e un altro Allegro (o Presto). Questo può dare l’impressione di scarsa fantasia, ma non dobbiamo dimenticare che l’originalità è un valore per noi oggi, mentre non lo era in passato.
La ripetitività della struttura era anzi apprezzata dagli ascoltatori dell’epoca, che preferivano ritrovare ciò che già conoscevano piuttosto che essere sorpresi da novità inaspettate.

Handel ricercava effetti di particolare grandiosità

Georg Friedrich Handel (Halle 1685 – Londra 1759) fu, come del resto Vivaldi, un musicista di grande successo. Nato in Germania, egli visse e lavorò soprattutto in Inghilterra, un paese povero di compositori, che però invitava molti artisti di altri paesi a lavorare a Londra, presso la corte e nei teatri pubblici.
Handel conosceva molto bene la musica italiana e le sue opere risentono infatti della melodiosità e della cantabilità tipiche di questa tradizione.
Ma la musica di Handel è caratterizzata soprattutto dalla ricerca di effetti sonori grandiosi: tra le sue composizioni più celebri vi sono infatti la Musica sull’acqua e la Musica per i fuochi d’artificio, entrambi destinate a essere eseguite all’aperto da un grande numero di musicisti.

Bach non ebbe il successo di Handel e Vivaldi
Johann Sebastian Bach (Eisenach 1685 – Lipsia 1750) nacque a pochi mesi e a pochi chilometri di distanza da Handel, ma ne fu diversissimo. Handel girò tutta l’Europa, e Bach stette sempre in Germania, nei paraggi della sua terra natale. Handel scrisse per il teatro, che era il genere alla moda, e Bach per il teatro non scrisse niente. Handel ebbe un enorme successo in tutto il continente, Bach morì quasi sconosciuto e la sua grandezza venne riscoperta solo alla metà dell’Ottocento dai musicisti romantici.

La produzione musicale di Bach è vastissima

Cresciuto in un ambiente rigidamente protestante, Bach (come tutti i suoi contemporanei scrisse moltissima musica sacra su commissione per le cerimonie religiose.
Quando per esempio, nel 1723, accettò il posto di maestro di cappella a Lipsia, tra i suoi incarichi c’era quello di scrivere ogni settimana una cantata sacra, da eseguire nel corso della funzione domenicale. Sono circa 250 le cantate sacre da lui scritte, cui vanno aggiunte circa 50 cantate profane. Sempre su commissione nacquero la Passione secondo san Matteo e la Passione secondo san Giovanni, nelle quali veniva narrata la passione di Cristo.
Accanto alle composizioni vocali abbiamo una vastissima produzione di opere strumentali: per clavicembalo, per archi, per vari insiemi strumentali, per strumento solo (flauto, violino) accompagnato dal clavicembalo, per organo.
Molte furono le opere didattiche dedicate ai numerosissimi figli tutti musicisti; alcune opere furono da Bach dedicate a principi e nobili che lo proteggevano. Tra le composizioni di Bach vanno ricordati: Il clavicembalo ben temperato, quarantotto preludi e quarantotto fughe in tutte le tonalità possibili, maggiori e minori; i Concerti brandeburghesi; sei concerti grossi dedicati al principe di Brandeburgo; L’arte della fuga, incompiuta, a cui Bach stava lavorando al momento della morte. Inoltre vanno ricordati i numerosissimi corali per organo, rielaborazioni strumentali delle corali luterane.

Bach è il musicista più importante del primo Settecento

Possiamo affermare senza dubbi che Bach è il musicista più importante della prima metà del Settecento. Perché?
Innanzitutto perché nella sua musica confluiscono e si perfezionano due tradizioni: quella italiana, culminata con Vivaldi, che puntava soprattutto sulla melodia, sull'invenzione  sulla fantasia del compositore; e quella del nord Europa, iniziata con i fiamminghi e culminata proprio con Bach, che puntava sulla polifonia, sull'elaborazione, sulla capacità di sviluppare un tema dato.
Non solo: Handel e Vivaldi ai loro tempi vennero considerati superiori a Bach, ebbero più successo, perché Bach non volle mai dedicarsi al teatro, al melodramma, che era il genere alla moda. A distanza di tempo la loro musica appare però molto legata alla moda del momento, mentre quella di Bach, che allora era considerato troppo tradizionalista, ci sembra sempre più intesa e profonda.



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