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Repubblica Popolare Cinese - Storia

Riassunto:

Negli anni '53-'57 la Cina comunista applicò il piano quinquennale (come URSS), la priorità assoluta fu assegnata all'industria pesante; i capitali necessari si trovavano dalle esportazioni delle eccedenze di cereali; per incrementare la produzione agricola si procedette alla collettivizzazione delle campagne. I problemi cominciarono a sorgere nel '57; la Cina infatti era ancora caratterizzata da una formidabile crescita demografica e l'agricoltura cinese non poteva svolgere contemporaneamente la duplice funzione di fornire capitali all'industria e di alimentare una popolazione in costante espansione. Guardando questi vincoli strutturali Mao lanciò la parola d'ordine del grande balzo in avanti. Secondo lui le masse erano una divinità onnipotente, ossia erano capaci di conquistare con un grandioso sforzo di volontà qualsiasi meta economica e sociale. Il periodo del grande balzo fu caratterizzato da un notevole decentramento della gestione economica sorsero le comuni popolari cioè gigantesche civiltà collettive che comprendevano migliaia di famiglie e costituivano l'unità produttiva di base dell'intero sistema economico. Il risultato fu drammatico I contadini si trovarono sottoposti a ritmi di lavoro massacranti, del tutto impossibilitati a curare contemporaneamente sia la produzione di acciaio (scadente) sia il lavoro dei campi. Una gravissima carestia colpì il paese più di 13.000.000 di morti.

La rivoluzione culturale

Per risolvere la crisi, si concesse ai contadini la possibilità di coltivare in proprio appezzamenti di terreno più o meno estesi e di vendere liberamente i cereali prodotti e ciò introduceva di nuovo nel paese sia la proprietà privata sia il libero mercato. Sul piano politico e ideologico era un attacco frontale nei confronti di Mao che non accettò di tirarsi indietro.
Egli si rivolse alle nuove generazioni e Liu Biao, comandante del libretto rosso, un piccolo testo che raccoglieva parti di discorsi e scritti di Mao.
Esso divenne il testo di riferimento per le Guardie rosse, termine che indicava una complessa e articolata rete di gruppi giovanili concentrati nelle città.
La rivoluzione centrale si attuò quando Mao decise di utilizzare questi giovani per eliminare i suoi avversari politici. Iniziò nelle università quando i giovani attaccarono i propri insegnanti (1966) per poi proseguire con i dirigenti comunisti che si erano contrapposti a Mao.
Mao incontrò una forte resistenza con il risultato che la Cina nel '67 sprofondò in una guerra civile tra maoisti e antimaoisti; Mao a quel punto chiese l'aiuto dell'esercito che riportò l'ordine in modo violento; le Guardie rosse furono sciolte con la forza, molti giovani furono uccisi e più di 5 milioni obbligati a trasferirsi e a lavorare nelle campagne e Mao riuscì ad imporsi come guida della Cina.

La Cina di Deng Xiaoping

Ma il confronto tra maoisti e moderati rimase una costante della politica cinese fino al '76, anno della morte di Mao.
Nella lotta per la successione si impose la linea realistica di Deng Xiaoping, emarginato al tempo della rivoluzione culturale proprio per la sua moderazione.
La sua azione riformatrice investì in primo luogo le compagne, venne messa in atto la liquidazione totale della collettivizzazione attuata da Mao e la famiglia tornò ad essere l'onda produttiva di base. Inoltre, tolta una quota minore versata allo Stato, i contadini potevano vendere sul mercato i prodotti del loro lavoro. Dal '78 i raccolti di cereali in Cina hanno dato risultati sempre migliori.
Contemporaneamente Deng affrontò il problema dell'incremento demografico; nel '79 ai cinesi fu imposta la politica del figlio unico e, dato che in Cina la donna è sempre stata una figura di secondo piano rispetto al uomo, se nasceva una femmina questa veniva uccisa ancora in fasce. Per ovviare a ciò Deng stabilì che se la prima figlia era femmina, di avere una secondogenita.
Deng si preoccupò di rilanciare la produzione industriale per mezzo della concessione alle imprese di ampia autonomia e verso la metà degli anni '80 l'economia cinese era diventata di tipo misto (Stato e libero mercato). Deng mentre attuò rapidamente una liberalizzazione economia, non concesse nulla sul piano della libertà e del potere (1989 Piazza Tienanmen, gli studenti protestarono e lui fece intervenire l'esercito).



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