Gli argomenti si affollano disordinati nella mente e non è facile decidere rapidamente in quale ordine esporli. Inoltre nell'emozione di esprimere ad alta voce il proprio pensiero, talvolta è possibile dimenticare di trattare qualche punto utile o dilungarsi troppo su elementi secondari.
Abbiamo imparato a parlare in modo spontaneo fin da piccoli, ma a un certo tipo di esposizione orale organizzato richiede una preparazione: qui di seguito parleremo delle occasioni più comuni in cui uno studente si trova a parlare "in pubblico", indicando alcune tecniche di preparazione.
L'interrogazione
Una delle situazioni più comuni in cui si richiede a uno studente di parlare è l'interrogazione. Sappiamo che alla base di una buona interrogazione c'è una buona capacità di studio, ma spesso, a parità di preparazione, si ottengono risultati diversi a seconda della capacità espositiva: è facile sentire un insegnante che commenta: <<Sì, hai studiato, ma non hai saputo esporre...>>
Per acquisire una buona capacità espositiva conviene innanzi tutto allenarsi; non soltanto riepilogare mentalmente, ma provare a ripetere ad alta voce gli argomenti, possibilmente in presenza di un ascoltatore (un compagno, un genitore, un amico). In mancanza di una persona che ascolti è opportuno ripetere la lezione anche da soli per rendersi conto della durata dell'esposizione, dei momenti di pausa troppo lunghi, dei momenti di incertezza ecc.
Durante lo svolgimento dell'interrogazione è utile tener presenti alcune tecniche:
- rendersi conto del tipo di domanda fatta dall'insegnante:
Domanda specifica: In che hanno fu scoperta l'America?
Domanda aperta: Parlami della scoperta dell'America.
Nei casi in cui la domanda non sia chiara, non rispondere affrettatamente ma chiedere di spiegarla in altre parole. Di conseguenza organizzare la risposta;
1. Non fare lunghi preamboli che potrebbero denotare scarse conoscenze specifiche, ma rispondere direttamente iniziando con una breve frase che inquadri l'argomento:
Nel secolo XV le conoscenze geografiche...
2. Di fronte a una domanda difficile, che richiede un certo tempo di organizzazione mentale, non rispondere a caso qualcosa di vagamente attinente, non rimanere a lungo in silenzio, ma spiegare ad alta voce i ragionamenti che si stanno eseguendo:
Sto pensando se conviene esporre prima l'aspetto economico o quello politico...
3. Curare la correttezza del linguaggio e usare il lessico specifico della materia, evitando espressioni generiche:
NON la cosa più importante...
MA l'elemento, la causa, il fenomeno più importante
a seconda dell'argomento.
4. Cercare di evitare gli intercalari per riempire le pause:
allora... cioè... dunque... eh...
La relazione orale
La relazione orale è in genere l'esposizione alla classe di un argomento di studio, di una ricerca svolta o di un'esperienza di lavoro o di svago. La premessa per una buona relazione è la costruzione di una buona scaletta o traccia. Ci sono vari modi di preparare una scaletta ma, per l'esposizione orale, in genere, non conviene avere una scaletta ampia, ma piuttosto una scaletta ridotta all'essenziale: in questo modo il relatore si abituerà a esprimere a voce i contenuti costruendo mentalmente il discorso e non ripeterà a memoria frasi già costruite.
Introduzione:
Indicare lo scopo del lavoro; inquadrare l'argomento.
Trattazione:
Organizzare il discorso con un ordine logico; citare con chiarezza i dati oggettivi: nomi, date, luoghi, indicazione delle letture fatte, fare esempi concreti.
Conclusione:
Fare una sintesi degli argomenti esposti riportando le idee-chiave.
Durante un'esposizione orale è bene ricordare alcuni accorgimenti per tener vivo l'interesse degli ascoltatori:
- Creare curiosità riguardo l'argomento trattato, ponendo problemi e anticipando soluzioni:
Parleremo di...
il discorso è particolarmente interessante perché...
cercheremo di dimostrare che...
nel corso della ricerca abbiamo scoperto che...
- Sottolineare le formule di collegamento:
in un primo momento abbiamo ipotizzato...
in seguito agli esperimenti...
infine abbiamo concluso...
le cause del fenomeno...
le conseguenze...
Scegliere esempi concreti della vita quotidiana che facilitano la comprensione e che diventano gli ascoltatori.
Fare attenzione agli elementi non verbali della comunicazione: la posizione, il tono della voce, l'espressione del volto, la gestualità. La chiarezza della pronuncia, la vivacità della voce che sottolinea con toni diversi i vari momenti dell'argomentazione, tengono desta l'attenzione degli ascoltatori. E' consigliabile guardare chi ci ascolta, mantenendo un atteggiamento naturale di partecipazione effettiva al lavoro.