Una stessa parola può avere più significati
La maggior parte delle parole assume significati diversi secondo il contesto in cui si trova.
Questo fenomeno si chiama polisemia (dal greco pòly = più, e sema = segno, significato).
La polisemia è quindi la proprietà di avere diversi significati.
Fresco, per esempio, può significare:
- Di temperatura gradevole: luogo fresco, acqua fresca.
- Cotto da poco, preparato da poco, raccolto da poco: pane fresco, caffè fresco, frutta fresca, latte fresco.
- Molle, non ancora seccato: vernice fresca.
- Recente, non ancora cancellato: il ricordo ancora fresco.
- Giovane, rigoglioso, fiorente, sano: ragazza fresca, corpo fresco, colorito fresco.
- Gaio, brioso, festoso: risata, fresca.
- Vivace, spontaneo, naturale: stile fresco.
- Riposato, ristorato: mente fresca.
- Limpido, nitido, chiaro: voce fresca.
- Schietto, puro, non contaminato: un fresco profumo di viole.
- Pulito, quasi nuovo: una camicia fresca di bucato.
- Temperatura gradevole: godersi il fresco.
L'ambiguità
Uno dei fenomeni linguistici più interessanti è quello dell'ambiguità. Capita spesso in un discorso comune di trovarsi di fronte a frasi che non hanno una sufficiente chiarezza o che sono addirittura del tutto ambigue. Una frase come Durante l'ultima guerra Mario ha combattuto con i tedeschi può essere intesa in due modi: che Mario ha combattuto insieme ai tedeschi oppure contro di loro.
Quando diciamo che Cesare combatté i gialli, l'ambiguità non c'è solo perché dalla storia sappiamo come andarono le cose. In questi casi, dunque, solo il contesto ci chiarirà il senso dell parole o delle frasi.
L'ambiguità, infatti, è quel fenomeno per cui a una stessa parola o gruppo di parole corrispondono significati diversi. E' il caso tipico degli omonimi.
Ambigua è anche la frase: Ho visto mangiare un pollo, che vuol dire: Io ho visto una persona mangiare un pollo oppure Ho visto un pollo che mangiava.
L'ambiguità può dunque essere di due tipi:
- Ambiguità di lessico: come nel caso di riso, lira, stagno ecc. e di Mario combatté con i tedeschi.
- Ambiguità sintattica: come nella frase Ho visto mangiare un pollo.
Ecco altri esempi di ambiguità lessicale e sintattica:
La frase: Quel cane di Mario può voler dire due cose: che Mario ha un cane o che Mario è un cane, cioè non sa' fare bene il suo lavoro.
Anche Il timore del nemico era grande può voler dire due cose: che il nemico aveva molta paura oppure che noi avevamo molta paura del nemico.
Ogni parola ha generalmente un significato fondamentale o significato di base quasi uguale in ogni situazione e significato contestuale, che varia secondo il contesto, cioè il discorso in cui viene a trovarsi.
Porta, per esempio, ha un significato di base che indica il passaggio tra un luogo e un altro, dal quale si entra e si esce. Il significato contestuale è invece quello dato dal contesto in cui la parola si trova.
Da questo significato si capirà la differenza tra "apri la porta" e "tirare in porta". E' quindi il contesto che chiarisce il significato di una parola.
Solo alcune parole, per lo più di natura tecnica o scientifica, hanno un significato solo, ben definito e inequivocabile in ogni contesto.
Per esempio:
idrogeno, badile, lampone, calamaio, aspirina, appendicite.