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Si passivante e Si impersonale

Si con valore passivante
La particella pronominale si ricorre non solo nella forma riflessiva del verbo ma anche in altri casi.
Per esempio, nella frase:
Si udirono voci confuse.

La particella si non vuol dire sé, se stessi e neppure tra loro, l'un l'altro. Si udirono non è quindi un verbo riflessivo, ma equivale a furono udite, cioè a un passivo. In questi casi il si è chiamato si passivante perché dà al verbo attivo che accompagna il valore passivo.


Si con valore impersonale
Nella frase:  Si parla e non si fa nulla.
Il verbo è alla terza persona singolare, non ha un soggetto determinato e il si equivale all'indefinito uno.
Si parla, si fa, sono forme impersonali, forme senza soggetto, alla terza persona, introdotta da si (l'ausiliare è sempre essere: Non si è saputo nulla). Questo si  è chiamato si impersonale.

Forme impersonali assai comuni sono:
si dice, si tramanda, si racconta, si sa, si crede, 
si pensa, si fa, si sta, si parte, si arriva ecc.

Un misto di forma personale e impersonale è l'uso toscano, non molto corretto, del noi si:
Noi si parte oggi.



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