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Il Giappone - Riassunto di Geografia

Riassunto:

I primi abitanti del Giappone provenivano dalle regione asiatiche, come la Cina, la Corea e la Polinesia.
Nel VI secolo d.C. il Giappone era una confederazione di unità tribali che venne unificata dalla dinastia Yamato.
Sotto la dinastia Fujiwara (X secolo) emerse la figura dello shogun, che era il capo del governo. Lo shogun resse lo Stato attraverso istituzioni fondate sulla tradizione militare e sulla nobiltà provinciale (i samurai).
Nel XVI secolo la potente famiglia Tokugawa prese la carica dello shogun e diede vita ad una politica di isolamento nazionale chiudendo lo stato, eliminando così qualsiasi rapporto esterno.
Dalla metà dell’Ottocento in poi il Giappone fu oggetto di forti pressioni affinché aprisse il mercato con gli altri stati. Nel 1853 l’America impose con forza l’apertura di alcuni porti, facendo entrare l’occidente nel Paese.
Questo segnò la fine dello shogunato (1867) e la riassunzione dei pieni poteri dell’imperatore.
Ebbe così inizio l’Era Meiji (governo illuminato).
Sotto l’imperatore Meiji il Giappone assimilò in pochi decenni ciò che l’Occidente aveva costruito in molti secoli, furono smantellate le caste e i privilegi feudali, introdotti l’obbligo scolastico e il commercio divenne libero. Questo trasformò il Giappone in uno stato moderno e potente, e da Kyōto che era la capitale diventò Tōkyō.
A causa della carenza di materie prime e un mercato interno stagnante costrinse il Giappone a espandersi nei Paesi vicini, che culminò con l’entrata del Giappone nelle forze dell’asse (1941).
L’espansione del Giappone si fermò in seguito al bombardamento atomico di Hiroshima e Nagasaki.
Dopo la vittoria comunista in Cina e lo scoppio di una guerra fredda tra URSS, gli USA aiutarono il Giappone economicamente in cambio di una postazione di attacco, siccome il Giappone è in una posizione tattica per abbattere l’URSS.
Durante gli anni 50 ci fu una ripresa estremamente rapida portando il Giappone nella posizione di seconda potenza industriale mondiale.

Territorio

Il Giappone è formato da 3400 isole (le 4 maggiori occupano il 97% del territorio nazionale e sono in ordine di grandezza, Honshu, Hokkaido, Kyushu, Shikoku).
Da nord a sud si estende un sistema di catene montuose chiamato zona orogenetica circumpacifica, che si estende dal sud est asiatico fino agli Stati Uniti.
Il Giappone è caratterizzato da coste rocciose ricche di porti naturali e numerosi rilievi, vallate e da corsi di acqua e laghi. Nel paese si contano 260 vulcani, sei dei quali ancora attivi. Frequenti sono i movimenti sismici accompagnati spesso da tsunami.
Si incontrano molte foreste e poche pianure, quella più estesa è quella di Kanto, ma tutte molto popolate e fertili.
In Giappone è presente una notevole varietà climatica:
-a nord il vento freddo siberiano si carica di umidità passando sul mare e scarica abbondanti nevicate;
-nel centro si estende la zona temperata con inverni miti e abbondanti precipitazioni in mesi primaverili, il clima è simile a quello mediterraneo;
-a sud si trova la zona tropicale, dove il clima è umido. In periodo estivo soffia il monsone e spesso si manifestano tifoni.

Popolazione

Nonostante le risorse limitate e il territorio poco adatto agli insediamenti il Giappone è all’ottavo posto nel mondo per popolazione e quinto per densità. La crescita demografica è stata inarrestabile dall’era Meiji.
Oggi oltre la metà della popolazione vive in una stretta regione che attraversa l’arcipelago: dalla parte dell’isola di Honshu fino a nord dell’isola di Kyushu.
Qui sorgono quattro grandi concentrazioni urbane formando un’unica grande megalopoli lineare  estesa per circa 1000 km:
la megalopoli di Tokyo-Yokoama, quella di Osaka-Kobe-Kyoto, e la conurbazione di Nagoya e quella di Nagasaki.

Economia

Il Giappone è oggi la seconda potenza economica mondiale dopo la Cina.
Le basi dell’industrializzazione risalgono alla fine del XIX secolo.
A partire dal secondo dopoguerra il Giappone ha prodotto una crescita straordinaria.
Questo anche per l’aiuto economico degli Stati Uniti in cambio di una posizione strategica.
La struttura industriale del Giappone si fondava su grandi conglomerati di aziende multifunzionali (zaikai), le quali controllavano l’intero processo produttivo.
I lavoratori giapponesi sono noti per l’abitudine a lavorare con impegno per più di 200 ore l’anno, più della media di un europeo, a non essere assenteisti, a fare straordinario non pagati, ad accettare ferie retribuite molto brevi (in media 7.5 giorno all’anno).
Questo modello socio-economico è entrato in crisi negli anni Novanta, dando vita alla più profonda recessione del dopoguerra.
Un settore che si sta dimostrando molto dinamico è quello dell’esportazione di simboli del modello di vita giapponese, come programmi televisivi, film d’animazioni, moda, cucina e cultura, riscuotendo gran successo in occidente.

I settori economici

La presenza di montagne e la scarsità di pianure rendono il territorio poco adatto all’agricoltura, però quelle presenti sono state utilizzate in modo intensivo e hanno strappato superfici dal mare rendendole coltivabili (come successo nei paesi Bassi). Grazie anche alla presenza di molti vulcani le terre sono tutte fertili.
Come in numerosi stati asiatici, il riso è il cereale più coltivato, insieme al pesce, costituisce l’elemento base della popolazione. Si produce anche grano, granturco, legumi, ortaggi e patate; invece tra le colture industriali sono diffuse la canna e barbabietola da zucchero, tabacco e tè.

Fra i settori industriali ha un importanza rilevante quello metallurgico, sebbene è superato dalla concorrenza cinese. Il Giappone mantiene il primo posto tra le costruzioni navali.
In forte espansione sono l’industria meccanica, produttrice di automobili e motociclette, e anche l’industria chimica, per abbondanti produzioni di fibre sintetiche, gomma, materie plastiche e fertilizzanti.
Il Giappone ha una situazione gravemente deficitaria per quanto riguarda le materie prime.

Come si verifica in tutti i paesi sviluppati, il terziario ha una consistenza notevole e contribuisce in misura maggiore degli altri settori. Nella società sono stati conquistati sempre stati più ampi per scuole, trasporti, istituti di ricerca, servizi commerciali, finanziari e assicurativi. Particolarmente efficiente è il sistema ferroviario, sviluppato longitudinalmente come anche la rete autostradale.



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