Penna è un poeta molto particolare nel panorama della nostra lirica novecentesca. Questa diversità di Penna è visibile anzitutto sul piano tematico: l’amore è cantato da lui in maniera quasi esclusiva, ossessiva; il fatto poi che il poeta canti l’amore omosessuale costituisce un ulteriore motivo di diversità e originalità. Nelle liriche di Penna si alternano l’angoscia esistenziale e quel sentimento (tipicamente sabiano) che, riprendono il titolo di una sua raccolta, può essere definito una strana gioia di vivere. Il suo linguaggio è insieme letterario e quotidiano, lirico e prosastico, secondo la grande lezione, appunto, di Saba.