Riassunto:
Beppe (Giuseppe) Fenoglio nacque ad Alba (Cuneo), nel 1922, da modesta famiglia. Frequentò il liceo classico. Agli anni giovanili risale la sua passione per la lingua e la letteratura inglese e americana.
Iscrittosi alla facoltà di Lettere di Torino, dovette interrompere gli studi per la chiamata alle armi. Traferitosi a Roma, dopo l'armistizio dell'8 settembre, riuscì a tornare ad Alba. Qui si arruolò tra i partigiani: prima in un gruppo comunista, poi, nell'estate 1944, nelle formazioni monarchiche (gli azzurri o badogliani). Funse da ufficiale di collegamento con la missione inglese di stanza nel Monferrato; per rappresaglia, i suoi genitori vennero arrestati dai fascisti, ma poi rilasciati.
Dopo il 1945 cominciò a dedicarsi alla narrativa; molti suoi manoscritti vennero vergati sul retro delle carte commerciali dell'azienda vinicola per cui lavorava. Gli esordi non furono facili, ostacolati anche dal suo carattere scontroso: nel 1949 l'editore Einaudi rifiutò i Racconti della guerra civile; nel 1950 Elio Vittorini gli sconsigliò di sacrificare il romanzo La paga del sabato per ricavarne due racconti. Solo nel 1952 lo stesso Vittorini fece pubblicare, nella collana I gettoni di Einaudi, la sua raccolta di racconti I ventitré giorni della città di Alba. Nel 1954 uscì il romanzo breve La malora, ambientato nel mondo delle Langhe (lo stesso di Pavese), ma poco apprezzato dai critici.
Deluso, Fenoglio interruppe i rapporti con Einaudi. Nel 1959 pubblicò con Garzanti il romanzo primavera di bellezza, per il quale nel 1960 ricevette il premio Prato. In quello stesso anno sposò Luciana Bombardi, dalla quale ebbe una figlia, Margherita. Morì a Torino nel febbraio del 1963 per un cancro ai polmoni.
Postumi uscirono i romanzi Una questione privata, Il partigiano Johnny e la paga del sabato, ritrovati tra i manoscritti dell'autore.
Beppe (Giuseppe) Fenoglio nacque ad Alba (Cuneo), nel 1922, da modesta famiglia. Frequentò il liceo classico. Agli anni giovanili risale la sua passione per la lingua e la letteratura inglese e americana.
Iscrittosi alla facoltà di Lettere di Torino, dovette interrompere gli studi per la chiamata alle armi. Traferitosi a Roma, dopo l'armistizio dell'8 settembre, riuscì a tornare ad Alba. Qui si arruolò tra i partigiani: prima in un gruppo comunista, poi, nell'estate 1944, nelle formazioni monarchiche (gli azzurri o badogliani). Funse da ufficiale di collegamento con la missione inglese di stanza nel Monferrato; per rappresaglia, i suoi genitori vennero arrestati dai fascisti, ma poi rilasciati.
Dopo il 1945 cominciò a dedicarsi alla narrativa; molti suoi manoscritti vennero vergati sul retro delle carte commerciali dell'azienda vinicola per cui lavorava. Gli esordi non furono facili, ostacolati anche dal suo carattere scontroso: nel 1949 l'editore Einaudi rifiutò i Racconti della guerra civile; nel 1950 Elio Vittorini gli sconsigliò di sacrificare il romanzo La paga del sabato per ricavarne due racconti. Solo nel 1952 lo stesso Vittorini fece pubblicare, nella collana I gettoni di Einaudi, la sua raccolta di racconti I ventitré giorni della città di Alba. Nel 1954 uscì il romanzo breve La malora, ambientato nel mondo delle Langhe (lo stesso di Pavese), ma poco apprezzato dai critici.
Deluso, Fenoglio interruppe i rapporti con Einaudi. Nel 1959 pubblicò con Garzanti il romanzo primavera di bellezza, per il quale nel 1960 ricevette il premio Prato. In quello stesso anno sposò Luciana Bombardi, dalla quale ebbe una figlia, Margherita. Morì a Torino nel febbraio del 1963 per un cancro ai polmoni.
Postumi uscirono i romanzi Una questione privata, Il partigiano Johnny e la paga del sabato, ritrovati tra i manoscritti dell'autore.