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Cause della Seconda Guerra Mondiale

Sintesi:
Nel 1929 ci fu negli Stati Uniti una grave crisi economica che subito si allargò anche a tutti i paesi Europei provocando gravi conseguenze di ordine sociale e politico. La crisi del 1929 fu dovuta al forte squilibrio tra la produzione dei beni e di consumi. Infatti negli Stati Uniti la produzione industriale e agricola era talmente aumentata che non trovava più gli acquirenti necessari. 
In Europa fu soprattutto la Germania a subire gli effetti della crisi: aumentarono enormemente la disoccupazione, la miseria, e gli scioperi di protesta contro il carovita.
Nel giro di pochi mesi la moneta tedesca, il marco crollò e perse ogni valore, In questa situazione nacque in Germania un movimento antidemocratico e accesamente nazionalista, che fece leva sia sull'indignazione dei tedeschi per le dure condizioni imposte del trattato di pace sia sul diffuso malcontento per i disagi economici.
Tale movimento fu il partito nazional-socialista (nazista), fondato nel 1920 in Baviera da Adolf Hitler.
Era un partito organizzato militarmente e odiava gli ebrei, ritenuti responsabili della sconfitta militare tedesca, ma la verità era che gli ebrei erano molto ricchi e potenti e ostacolavano la sua ascesa.
Dapprima il partito nazista non ebbe consensi, ma nel 1930 in piena crisi economica, con la solidarietà e l'aiuto dell'esercito e della polizia divenne il 2° partito tedesco, dopo i socialdemocratici.
Nel 1933 con l'appoggio della grande industria e dei militari Hitler venne nominato cancelliere, cioè primo ministro e l'anno dopo presidente della repubblica.
Ormai la repubblica tedesca nata nel 1918 era finita e tutti i poteri dello stato erano passati nelle sue mani, Hitler fu chiamato Fuhrer, ossia capo. 
Lo stato tedesco divenne uno stato totalitario: fu abolita la libertà di stampa, furono soppressi  partiti di opposizione, fu iniziata la persecuzione contro gli ebrei. Le SS e la Gestapo assunsero il controllo di tutta la vita pubblica tedesca era cominciata, così la dittatura nazista. In politica interna il nuovo regime assunse il diretto controllo di tutta l'economia: investì grandi capitali per il riarmo, per le infrastrutture e per dare lavoro ai molti disoccupati, favorì molto l'industria pesante e soppresse i sindacati.
In politica estera il nuovo stato uscì dalla Società delle Nazioni. E dimostrò la sua volontà di unificare sotto il governo della grande Germania tutte le genti di lingua tedesca. 
Nel 1936 scoppiò la guerra civile spagnola che si trasformò in una prova di forza sul piano internazionale tra fascismo e antifascismo. L'Italia e la Germania intervennero a favore del generale Franco, fascista, mentre la Francia e l'Inghilterra non intervennero temendo lo scoppio di un nuovo conflitto mondiale così il generale Franco sconfisse il fronte repubblicano e si impadronì della Spagna instaurando un regime dittatoriale.
Nel 1938 Mussolini propose una conferenza a Monaco tra Italia, Germania, Inghilterra e Francia, per discutere sulle sorti della Cecoslovacchia e per salvare la pace.
La pace fu salva e la conferenza non servì a nulla.
Nel marzo 1939 Hitler occupò il resto della Cecoslovacchia e nell'aprile del 1939 anche Mussolini decise di occupare l'Albania.
Un mese dopo Italia e Germania firmarono il Patto d'Acciaio, un patto militare che impegnava i due paesi a prestarsi reciproco aiuto in caso di guerra sia offensiva che difensiva. In tal modo Mussolini legava definitivamente il destino dell'Italia a quello della Germania, restando in una posizione di inferiorità.
Il 23 agosto Hitler firmò un patto di non aggressione con l'Unione Sovietica alla quale venivano riconosciuti diritti in Finlandia, Estonia, Lettonia, Lituania e parte della Polonia.
Il 1 settembre 1939 le truppe tedeschi invadevano la Polonia. Il 3 settembre 1939 Inghilterra e Francia dichiaravano guerra alla Germania, incominciava così la seconda guerra mondiale.



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