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Poesia Lirica Contemporanea

Negli ultimi decenni dell'Ottocento l'avanzare dell'industrializzazione trasforma profondamente la società europea. Viene attribuita una grande importanza alle cose materiali e alla produzione di una quantità sempre maggiore di beni, mentre perdono significato o vengono negati quegli ideali per cui nei decenni precedenti si era combattuto: la libertà, l'indipendenza, la giustizia.
La logica del profitto governa le azioni e i rapporti fra gli uomini, in particolare fra chi detiene la ricchezza e le masse dei lavoratori; e anche fra gli stati, che iniziano la corsa alle conquiste coloniali.
Fra gli intellettuali, gli artisti e gli uomini più consapevoli si diffonde però, nei confronti di questa società, un senso di estraneità e di rifiuto, matura la convinzione che sia impossibile correggerne le storture; si pensa di vivere in un'epoca di decadenza di cui non si vede la fine.

Il disagio degli artisti e la crisi della fiducia nel progresso
Il disagio e l'inquietudine che gli artisti sentono hanno alcune caratteristiche comuni ma anche profonde differenze. Sono comuni a tutti la sfiducia nella capacità della ragione di spiegare la realtà e i misteri del mondo e la convinzione che la scienza non sia in grado di risolvere i problemi più grandi e profondi dell'uomo; è comune la concezione che l'arte non abbia compiti morali e civili ma sia espressione dell'assoluta libertà dell'artista; sono comuni infine il rifiuto della società e il desiderio di evasione e di fuga. Questo desiderio di fuga dà origine però ad atteggiamenti molto diversi:
  • alcuni artisti si tuffano nella ricerca sfrenata della bellezza e del piacere e considerano l'arte come un modo per costruire mondi raffinatissimi e artificiali, in cui anche la bellezza della natura viene apprezzata solo in quanto impreziosita e ricreata dall'arte;
  • altri sono convinti di potersi staccare dal grigiore e dall'uniformità della massa attraverso il disprezzo di essa e l'affermazione di sé come individui eccezionali, superuomini;
  • altri ancora si rifugiano nell'indagine della propria interiorità, delle zone più segrete e profonde del proprio animo, o ricercano dentro di sé l'incanto dell'infanzia e le emozioni della vita fanciullesca. Spesso la contemplazione della natura è il tramite con cui l'artista riesce a intuire il mistero della vita e a interpretare il proprio mondo interiore.


Il Decadentismo
La nuova sensibilità e le forme che essa assume sono alla base del movimento artistico e letterario che nasce in Francia intorno al 1880 e che da qui diffonde in tutta Europa, il Decadentismo. Questo termine non vuole indicare un momento di decadenza dell'arte, ma invece le espressioni artistiche di un momento di crisi e di trasformazione della società europea. La caratteristica dominante della letteratura decadente è l'impossibilità dell'artista di riconoscersi e di realizzarsi nella società in cui vive. Da qui il senso di isolamento, di separatezza e di opposizione ai gusti, agli stili  di vita e ai valori dominanti, da qui il valore attributo all'arte, attraverso cui l'artista realizza se stesso, creando il suo vero mondo.

La poesia simbolista
Se la ragione on offre gli strumenti per capire fino in fondo i misteri della natura, e della vita, i poeti decadenti sono convinti che possa farlo l'intuizione. Essa, attraverso percorsi irrazionali, coglie analogie e corrispondenze fra la realtà e il mondo interiore, le zone più profonde dell'inconscio.
La scoperta dell'inconscio (Freud, fondatore della psicoanalisi, proprio nel 1899 pubblica la sua prima opera L'interpretazione dei sogni) è un aspetto caratteristico del Decadentismo. L'intuizione irrazionale esprime per mezzo di simboli realtà che altrimenti sarebbero inesprimibili.
Nasce da qui la poesia simbolista, strumento privilegiato di conoscenza, perché capace di mettere in contatto il poeta con quel mondo oscuro e ignoto che c'è oltre le apparenze.
Anche la tecnica espressiva si rinnova profondamente. Poiché la realtà non viene descritta oggettivamente, ma evocata, il linguaggio poetico fa largo uso di analogie, metafore, sinestesie e ricerca la parola preziosa, suggestiva. Si rompono gli schemi metrici tradizionali introducendo strofe e versi liberi, si ricerca la musicalità attraverso la moltiplicazione degli effetti fonici.
In Italia, dove si diffonde molto lentamente, i maggiori esponenti del Decadentismo sono considerati Giovanni Pascoli e Gabriele D'Annunzio, rappresentanti delle tendenze di fondo della cultura decadente: intimiste e vittimista il primo, aggressivo e sensuale il secondo.

Nuove voci della poesia italiana
Dopo la seconda guerra mondiale, matura in molti poeti una visione della poesia e dell'uomo che si esprime nella ricerca di un contatto con la realtà del mondo circostante, con i problemi della società, della storia, degli altri uomini.
Non è certo possibile accomunare in un unico discorso tutte le esperienze della poesia italiana contemporanea. I vari poeti partecipano a un clima comune, ma trovano vie espressive divise e originali.
Sandro Penna, Attilio Bertolucci, Giorgio Caproni, Vittorio Sereni, Mario Luzi, Franco Fortini, nati tutti entro i primi due decenni del secolo, sono tra le voci più alte e suggestive del nostro Novecento.
Sandro Penna è un poeta spontaneo, fuori da ogni corrente, direttamente ispirato dalle persone, dai luoghi, dalle situazioni di cui ha esperienza. Attilio Bertolucci ci offre una poesia che è prima di tutto partecipazione alla vita, ai colori della natura e del mondo. Giorgio Caproni tratta temi legati alla quotidianità della vita in versi dove, con diversi registri, si mescolano la lingua colta e la lingua parlata.
Vittorio Sereni parte dall'esperienza dell'Ermetismo per approdare poi a una poesia centrata sull'angoscia per l'impossibilità per gli uomini di influire sulle grandi vicende della storia. Anche Mario Luzi parte dall'Ermetismo ma adotta poi un linguaggio più semplice, scoprendo la verità nascosta nel quotidiano. Franco Fortini indaga invece in modo lucido sul rapporto fra l'uomo e la società.
Roberto Mussapi, rappresentante di una generazione che non ha conosciuto la guerra ed è cresciuta nel clima della società dei consumi esprime sensazioni più leggere, pur nel problematico sguardo al mondo e alla vita di oggi. Solo di alcune di queste voci possiamo dare qualche esempio, fai una ricerca e leggi le loro biografie.



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