Riassunto Capitolo V - La storia del mio matrimonio
Nella mente di un giovane di famiglia borghese il concetto di vita umana si associa a quello della carriera, e nella sua carriera è quella di Napoleone I restando molto in basso. Parla della storia del suo matrimonio. La sua avventura matrimoniale esordì con la conoscenza del suo futuro suocero prima che sapesse che aveva figlie da marito. Giovanni Malfenti a differenza di lui era un vecchio negoziante ignorante e attivo e a volte lo invidiava. Zeno voleva mettersi in commercio licenziando l'Olivi ma egli glielo sconsigliò. Gli dettò comandamenti che servissero a far prosperare la ditta. Molti venivano da Malfenti a chiedere consigli in cambio di molte notizie. Gli confidò i segreti commerciali, che egli mai tradì. Loro possedevano delle azioni in borsa ed ebbe con lui delle discussioni, comunque perse il denaro. Egli passava molto tempo con lui, gli dispiacque che morì presto. Dal suo letto di morte gli disse che ammirava la sua sfacciata fortuna negli affari mentre lui era crocifisso a quel letto e voleva che la sua malattia passasse a lui anche raddoppiata. Alla sua morte pianse tanto perché è come se fu privato del suo secondo padre. Il suocero non parlava mai della famiglia, però seppe che aveva 4 figlie: Ada, Augusta, Alberta e Anna. Egli prima di pensare al matrimonio stava con una donna ma la lasciò, ella poi sposò un uomo amico del suocero e a distanza di anni l'ha rivista più volte. La prima volta che andò a casa del suocero trovò Augusta che leggeva accanto ad una finestra, lo salutò e andò a chiamare i genitori. A lui non piacque, era bionda, strabica e grossa. Pensò se tutte le altre somigliano a questa! La madre venne con la figlia minore di 8 anni ed era carina, ma era piccola. Seppe che Malfenti tradiva la moglie, ma lei non ci faceva caso. Poi entrarono Ada e Alberta ed erano molto belle, ma il colpo di fulmine fu per Ada. Le ragazze sapevano molto di lui perché il padre gliene aveva parlato. Parlano di scuola, d'inglese e di Inghilterra, di latino ecc.
Continuano a parlare bevendo il tè e Anna la piccina dice che era veramente pazzo, poi parlano della morte di suo padre e lui dice che ne fu molto rattristato. Ben presto la famiglia Malfenti divenne il centro della sua vita. A volte portava il violino e suonava con Augusta che era la sola che sapesse suonare il piano, ma per stare vicino ad Ada non lo portò più. La donna doveva diventare non solo la moglie ma anche la sua seconda madre. Egli voleva essere deciso a dirle tutto ma ogni volta che si trovava davanti a lei le parlava di tutt'altra cosa, e non si voleva convincere che lui non piaceva a lei. Ogni giorno portava alle ragazze fiori e regali e faceva la sua biografia raccontando storie che Ada non apprezzava molto. Per 3 volte fu ricevuto dalle fanciulle, senza Ada, perché le avevano detto che era da una zia ma al pianto della piccina ella scese e Zeno capì tutto ma non volle abbandonare quella casa e rinunciare al suo sogno. Un giorno la signora gli disse che passava molto tempo con Augusta e la comprometteva, ma egli lo negò, tacque. Ed egli ebbe risposta che sarebbe meglio che venisse li 2 o 3 volte la settimana ed era meglio che non ne parlava con nessuno di questa proibizione. Un giorno si decise e volle parlare col padre, all'ufficio non lo trovò e si recò alla Borsa, lungo la strada capì che la signora gli aveva detto quello perché Augusta lo amava mentre ad Ada di lui non gliene importava. Ma pensò a tante cose e cominciò a diventare geloso, si impegnò di più negli affari ed era convinto che le cose si sarebbero aggiustate a suo favore, ma nello stesso tempo aveva paura che Ada si innamorasse di qualcuno. Nessuno di loro lo venne a cercare. Andò a giocare al club per provare il detto, ma perse pure i soldi. Si corica, non prende sonno e va ad un caffè e ripensa alla sua situazione. Incontra Tullio un suo compagno di scuola ma aveva i reumatismi ed era gobbo, parlano della sua malattia e lui gli racconta che lui lavorava 12 ore invece non era vero. Scrive dei versi dedicati all'osservazione di una mosca. Il giorno che poteva andare a trovare le ragazze era domenica. Egli incontrò Ada e passeggiarono, lui non le disse niente, Ada vede Guido Speier, lo salutò e lo presenta a Zeno, il quale lo osserva, e pensava che lei si comportava così gentilmente forse perché era un uomo d'affari. Ada era sorridente ma Zeno non comprendeva se i sorrisi erano per lui o per lo sconosciuto. Accompagnata Ada continuarono a parlare ma Zeno non lo poteva sopportare e gli stava antipatico. Andò da Giovanni che lo accolse bene e capì che quella sera poteva andare da loro, seppe che Guido, sapeva suonare bene il violino e si vergognò di aver detto che lo sapeva suonare anche lui. Entrò nel salotto, batté con lo spigolo del tavolino e si fece male e cadde su una poltrone ed era felice che Ada era vicino a lui. La stanza era in penombra, guido diceva che c'erano gli spiriti e Zeno per farglielo credere mosse il tavolino.
Nella mente di un giovane di famiglia borghese il concetto di vita umana si associa a quello della carriera, e nella sua carriera è quella di Napoleone I restando molto in basso. Parla della storia del suo matrimonio. La sua avventura matrimoniale esordì con la conoscenza del suo futuro suocero prima che sapesse che aveva figlie da marito. Giovanni Malfenti a differenza di lui era un vecchio negoziante ignorante e attivo e a volte lo invidiava. Zeno voleva mettersi in commercio licenziando l'Olivi ma egli glielo sconsigliò. Gli dettò comandamenti che servissero a far prosperare la ditta. Molti venivano da Malfenti a chiedere consigli in cambio di molte notizie. Gli confidò i segreti commerciali, che egli mai tradì. Loro possedevano delle azioni in borsa ed ebbe con lui delle discussioni, comunque perse il denaro. Egli passava molto tempo con lui, gli dispiacque che morì presto. Dal suo letto di morte gli disse che ammirava la sua sfacciata fortuna negli affari mentre lui era crocifisso a quel letto e voleva che la sua malattia passasse a lui anche raddoppiata. Alla sua morte pianse tanto perché è come se fu privato del suo secondo padre. Il suocero non parlava mai della famiglia, però seppe che aveva 4 figlie: Ada, Augusta, Alberta e Anna. Egli prima di pensare al matrimonio stava con una donna ma la lasciò, ella poi sposò un uomo amico del suocero e a distanza di anni l'ha rivista più volte. La prima volta che andò a casa del suocero trovò Augusta che leggeva accanto ad una finestra, lo salutò e andò a chiamare i genitori. A lui non piacque, era bionda, strabica e grossa. Pensò se tutte le altre somigliano a questa! La madre venne con la figlia minore di 8 anni ed era carina, ma era piccola. Seppe che Malfenti tradiva la moglie, ma lei non ci faceva caso. Poi entrarono Ada e Alberta ed erano molto belle, ma il colpo di fulmine fu per Ada. Le ragazze sapevano molto di lui perché il padre gliene aveva parlato. Parlano di scuola, d'inglese e di Inghilterra, di latino ecc.
Continuano a parlare bevendo il tè e Anna la piccina dice che era veramente pazzo, poi parlano della morte di suo padre e lui dice che ne fu molto rattristato. Ben presto la famiglia Malfenti divenne il centro della sua vita. A volte portava il violino e suonava con Augusta che era la sola che sapesse suonare il piano, ma per stare vicino ad Ada non lo portò più. La donna doveva diventare non solo la moglie ma anche la sua seconda madre. Egli voleva essere deciso a dirle tutto ma ogni volta che si trovava davanti a lei le parlava di tutt'altra cosa, e non si voleva convincere che lui non piaceva a lei. Ogni giorno portava alle ragazze fiori e regali e faceva la sua biografia raccontando storie che Ada non apprezzava molto. Per 3 volte fu ricevuto dalle fanciulle, senza Ada, perché le avevano detto che era da una zia ma al pianto della piccina ella scese e Zeno capì tutto ma non volle abbandonare quella casa e rinunciare al suo sogno. Un giorno la signora gli disse che passava molto tempo con Augusta e la comprometteva, ma egli lo negò, tacque. Ed egli ebbe risposta che sarebbe meglio che venisse li 2 o 3 volte la settimana ed era meglio che non ne parlava con nessuno di questa proibizione. Un giorno si decise e volle parlare col padre, all'ufficio non lo trovò e si recò alla Borsa, lungo la strada capì che la signora gli aveva detto quello perché Augusta lo amava mentre ad Ada di lui non gliene importava. Ma pensò a tante cose e cominciò a diventare geloso, si impegnò di più negli affari ed era convinto che le cose si sarebbero aggiustate a suo favore, ma nello stesso tempo aveva paura che Ada si innamorasse di qualcuno. Nessuno di loro lo venne a cercare. Andò a giocare al club per provare il detto, ma perse pure i soldi. Si corica, non prende sonno e va ad un caffè e ripensa alla sua situazione. Incontra Tullio un suo compagno di scuola ma aveva i reumatismi ed era gobbo, parlano della sua malattia e lui gli racconta che lui lavorava 12 ore invece non era vero. Scrive dei versi dedicati all'osservazione di una mosca. Il giorno che poteva andare a trovare le ragazze era domenica. Egli incontrò Ada e passeggiarono, lui non le disse niente, Ada vede Guido Speier, lo salutò e lo presenta a Zeno, il quale lo osserva, e pensava che lei si comportava così gentilmente forse perché era un uomo d'affari. Ada era sorridente ma Zeno non comprendeva se i sorrisi erano per lui o per lo sconosciuto. Accompagnata Ada continuarono a parlare ma Zeno non lo poteva sopportare e gli stava antipatico. Andò da Giovanni che lo accolse bene e capì che quella sera poteva andare da loro, seppe che Guido, sapeva suonare bene il violino e si vergognò di aver detto che lo sapeva suonare anche lui. Entrò nel salotto, batté con lo spigolo del tavolino e si fece male e cadde su una poltrone ed era felice che Ada era vicino a lui. La stanza era in penombra, guido diceva che c'erano gli spiriti e Zeno per farglielo credere mosse il tavolino.