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Il Gelsomino Notturno Spiegazione Significato

Analizzando Il gelsomino notturno, lo studioso Elio Gioanola mette in luce la peculiare qualità del simbolismo pascoliano, e in particolare la natura analogica della sua poetica. Sono i caratteri che allontanano radicalmente il poeta di Castelvecchio dal Naturalismo letterario per consegnarlo a un linguaggio e a una visione ormai pienamente novecenteschi.

In Il Gelsomino notturno emerge in maniera esemplare la tecnica analogica della poesia pasco liana, secondo la quale gli elementi costituitivi del quadro sono presentati in maniera staccata, senza stretti legami di senso. Se si fa riferimento alla poesia classica, fino al Carducci, è facile notare come ci si trovi di fronte ad un fato assolutamente nuovo. Prima del Pascoli la poesia obbedisce a canoni rigorosamente razionalistici di ordinamento logico delle immagini, per cui una poesia si sviluppa dall’inizio alla fine secondo un preciso filo conduttore, ben visibile nella continuità non interrotta del significato e nella costruzione sintattica, ordinata logicamente secondo rapporti di reggenza e di dipendenza.
Qui ci troviamo di fronte a una paratassi marcatissima: tutte brevi frasi giustapposte, non legate tra loro da rapporti di subordinazione. Si noterà la grande quantità dei punti fermi e degli altri segni d’interpunzione. L’unità del significato è contenuta nella misura di un singolo verso, o al massimo di due.
Ogni breve periodo introduce un elemento nuovo, non collegato logicamente, ma soltanto analogicamente, al periodo che precede. Se si prende, ad esempio, la terza strofa (Dai calici aperti), quale legame logico si può trovare tra l’odore delle fragole rosse, il lume nella sala e l’erba che nasce sulle fosse? E’ un quadro formato da elementi apparentemente eterogenei, non riducibili ad un’immediata unità significativa. Eppure il legame esiste ed è costituito dall’affinità analogica, simbolica, di tali immagini, la prima delle quali denuncia un’emozione di origine erotica, la seconda la curiosità morbosa per ciò che sta per avvenire nella casa dei due sposi, la terza il soprassalto del mondo dei morti, che intervengono come censori a complicare di divieti l’inquieta sensibilità.
Quando abbiamo indicato nel simbolismo il carattere più pertinente della poesia pasco liana, ci siamo già messi sulla strada della comprensione delle peculiarità stilistiche di tale poesia.
Simbolismo infatti è l’opposto di naturalismo. La realtà per il Pascoli (e per i decadenti) non è più (come è ancora per il Leopardi e il Carducci) un preciso ambito di oggetti e di qualità al di fuori della coscienza, dotati di caratteristiche oggettive e specifiche, e accostabili solo per affinità a certe condizioni dell’animo. Gli oggetti, per la caduta di distinzioni tra io e mondo, soggetto e oggetto, natura e ragione, sono per il Pascoli elementi della coscienza, proiezioni immediate di dati interiori, presenze ambilenti che appartengono contemporaneamente al mondo e alla soggettività.
Per questo i calici aperti o le fragole rosse, mentre significano propriamente i fiori della belladinotte e i frutti di questo nome, alludono anche a presenze inconsce, all’interiorità istintiva.
Dunque la tecnica analogica, la paratassi accentua, le intermittenze del significato sono la risposta, sul piano delle strutture sintattiche, al fondamentale antinaturalismo pascoliano.



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