Biografia:
Franco Fortini (Firenze 1917-1995) è lo pseudonimo di Franco Lattes. Confinato per motivi politici e razziali, partecipa dal 1944 alla Resistenza in Valdossola. Dopo la guerra si trasferisce a Milano dove collabora a riviste e quotidiani con grande impegno ideologico e polemico verso la società letteraria, con saggi sui rapporti tra letteratura e politica, poesia e potere. Tra le raccolte di poesie ricordiamo Foglio di via e altri versi (1946), Poesia ed errore (1959), Una volta per sempre (1963), Paesaggio con serpente (1984). Tra i libri di narrativa Agonia di Natale (1948), Sere in Valdassola (1963).
Franco Fortini e la poesia come riflessione
Nella sua opera Fortini riflette sulla condizione e sulle contraddizioni degli intellettuali nella società capitalista e sulle possibilità di usare il marxismo come strumento di interpretazione generale della realtà.
Domina la sua poesia una limpida lucidità che si rispecchia in una forma prosastica riscattata dalla presenza di metafore e allegorie. Per scrivere i suoi versi il poeta dice di aver bisogno di una forma molto semplice, di ritmi larghi, di pause assai profonde.
Franco Fortini (Firenze 1917-1995) è lo pseudonimo di Franco Lattes. Confinato per motivi politici e razziali, partecipa dal 1944 alla Resistenza in Valdossola. Dopo la guerra si trasferisce a Milano dove collabora a riviste e quotidiani con grande impegno ideologico e polemico verso la società letteraria, con saggi sui rapporti tra letteratura e politica, poesia e potere. Tra le raccolte di poesie ricordiamo Foglio di via e altri versi (1946), Poesia ed errore (1959), Una volta per sempre (1963), Paesaggio con serpente (1984). Tra i libri di narrativa Agonia di Natale (1948), Sere in Valdassola (1963).
Franco Fortini e la poesia come riflessione
Nella sua opera Fortini riflette sulla condizione e sulle contraddizioni degli intellettuali nella società capitalista e sulle possibilità di usare il marxismo come strumento di interpretazione generale della realtà.
Domina la sua poesia una limpida lucidità che si rispecchia in una forma prosastica riscattata dalla presenza di metafore e allegorie. Per scrivere i suoi versi il poeta dice di aver bisogno di una forma molto semplice, di ritmi larghi, di pause assai profonde.