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Cos'è un Romanzo: caratteristiche, struttura, tipologie


Il romanzo è un testo narrativo in prosa, di una certa ampiezza, che tratta di vicende reali o fantastiche. Si distingue dal racconto per la lunghezza, ossia per la narrazione più estesa, ma soprattutto per la maggiore complessità e ricchezza dell'intreccio, delle vicende e dei personaggi.


Origini e storia

Il romanzo è un genere letterario antichissimo. Le lontane origini del romanzo si possono infatti individuare in alcune forme narrative delle letterature orientali assiro-babilonese, egizia, siriaca, armena, araba; antenate del romanzo si possono considerare anche le opere narrative fiorite in Grecia nella tarda età ellenistica (I-III sec. d.C.) e Roma nei primi due secoli dell'Impero.
Durante il Medioevo, a partire dal XII secolo, in Francia e in Italia vennero chiamati romanzi vari tipi di narrazione, in versi o in prosa, che riproponevano in una lingua romanza (il termine romanzo deriva infatti dal francese antico romanz, che a sua volta deriva dall'espressione latina romanice loqui, «parlare romanicamente», cioè in lingua romanza o volgare derivata dal latino) gli stessi argomenti e le stesse mescolanze di realtà e di fantasia che caratterizzavano i poemi epici cavallereschi.
Tra il Cinquecento e il Seicento nacque il romanzo moderno con il Don Chisciotte dello scrittore spagnolo Miguel de Cervantes Saavedra.
Nel Settecento, poi, il romanzo divenne un genere letterario vero e proprio in grado di descrivere e rappresentare i vari aspetti della nuova realtà sociale borghese. È di questo periodo, per esempio, il romanzo Robinson Crusoe di Daniel Defoe.
Nell'Ottocento il romanzo raggiunse la massima diffusione e popolarità in quanto specchio dell'evoluzione del costume e delle trasformazioni sociali contemporanee.



I diversi tipi di romanzo

Sulla base dei contenuti si possono distinguere diversi tipi di romanzo, ma è bene ricordare che questa classificazione non deve essere presa in modo troppo rigido. Infatti, in uno stesso romanzo, possiamo ritrovare caratteristiche proprie di altri tipi di romanzo.


Romanzo d'avventura: Privilegia l'azione e l'intreccio; è ricco di vicende impreviste, di colpi di scena; è ambientato in luoghi spesso esotici dove personaggi straordinari compiono imprese eccezionali contro nemici astuti e malvagi; solitamente si conclude con il trionfo della Giustizia e del Bene.

Romanzo storico: È un misto di storia e di invenzione; esso, infatti, ambienta avvenimenti inventati in un'epoca storica più o meno rigorosamente ricostruita oppure narra avvenimenti immaginari intorno a un personaggio storico.

Romanzo d'ambiente: Dà particolare risalto all'ambiente sociale, che fa da sfondo alle vicende, allo scopo di rappresentare la vita che si svolge così come è nella realtà.

Romanzo sociale: È simile al romanzo d'ambiente da cui si distingue quasi esclusivamente per la precisa attenzione ai fatti sociali e per le caratteristiche di «denuncia» che spesso assume.

Romanzo psicologico: Analizza, più che i fatti e gli ambienti, le tensioni, i conflitti interiori di uno o più personaggi..

Romanzo fantastico: Narra vicende che risultano talmente strane da parere irreali, assurde o, appunto, fantastiche.

Romanzo giallo: Così chiamato dal colore della copertina di una fortunata collana di romanzi pubblicata da Mondadori a partire dal 1929, presenta come motivo centrale l'indagine volta a scoprire l'autore di un delitto.

Romanzo nero: Caratterizzato da vicende violente, truci delitti, atmosfere cupe e tenebrose, situazioni di terrore.

Romanzo rosa: Caratterizzato da vicende d'amore, situazioni lacrimevoli e sentimentali, alla fine i due protagonisti, dopo innumerevoli difficoltà, riescono a coronare il loro sogno d'amore.

Romanzo di fantascienza: Caratterizzato dalla presentazione di mondi futuri, dalla descrizione di ambienti diversi dai nostri in cui si muove un'umanità con caratteristiche diverse dalle nostre.



La struttura del romanzo

I romanzi sono tutti diversi l'uno dall'altro per una serie di elementi: l'argomento, l'ambientazione, le scelte formali, linguistiche ed espressive utilizzate dall'autore.
Tuttavia, in tanta diversità, è possibile individuare uno schema unico, per quanto estremamente generale, che costituisce la struttura-tipo cui gran parte dei romanzi sono riconducibili. 
Alla base di ogni romanzo, infatti, c'è l'evoluzione da una situazioni iniziale a una situazione finale.
L'avvio del romanzo è determinato in genere da un avvenimento provocato o subìto involontariamente dal protagonista che rompe l'equilibrio iniziale costringendolo a fare qualcosa. La vicenda così avviata si sviluppa, per lo più in luoghi diversi e con l'entrata in scena di nuovi personaggi, attraverso eventi che possono comportare un ulteriore peggioramento per il protagonista o un miglioramento delle sue condizioni. In entrambi i casi, il protagonista non è solo, ma è circondato da altri personaggi che possono aiutarlo (aiutanti) o ostacolarlo (antagonisti).
Comunque si evolva, la vicenda termina sempre con il conseguimento, con la ricomposizione di un nuovo equilibrio, positivo o negativo per il protagonista, e il ristabilirsi di una nuova situazione, la situazione finale.


Gli elementi costitutivi del romanzo sono: la trama, i personaggi, il tempo, lo spazio, il narratore.



La trama

La trama di un romanzo è costituita da una serie di eventi, di situazioni relative ai personaggi che si sviluppano in modo più o meno complesso.
A volte la trama di un romanzo può seguire le vicende di un unico personaggio; altre volte, invece, può seguire le vicende di più personaggi (in questo caso si parla di trame parallele) che hanno dei collegamenti tra loro nel tempo.



I personaggi

In un romanzo sono presenti numerosi personaggi. A seconda dell'importanza che assumono nella narrazione, si distinguono in:

Personaggi principali: Svolgono un ruolo centrale, importante, nella vicenda.

Personaggi secondari: Svolgono un ruolo di secondo piano, di minore importanza rispetto a quello dei personaggi principali. Possono essere: secondari, ma importanti nello sviluppo delle vicende quando le loro azioni incidono sugli eventi narrati; secondari, di scarsa importanza, quando assumono il ruolo di semplici «comparse».


A seconda, invece, del ruolo che riveste nel romanzo, un personaggio può essere:

Il protagonista: È il personaggio principale, sempre al centro della narrazione.

L'antagonista: È il personaggio che ostacola il protagonista, che assume il ruolo di avversario del protagonista.

L'aiutante: È il personaggio che aiuta, favorisce il protagonista. Diventa però «falso aiutante» quando per paura, per viltà o per interessi personali tradisce il protagonista.


I personaggi del romanzo vengono presentati, non solo dal punto di vista fisico, ma anche del carattere, delle abitudini, del comportamento. Più specificatamente, l'autore può caratterizzare il personaggio dal punto di vista:

Psicologico: Attraverso la registrazione delle sue emozioni, delle sue reazioni, dei suoi stati d'animo.

Sociale: Attraverso l'appartenenza a una determinata categoria sociale.

Culturale: Attraverso informazioni relative al tipo di cultura o di istruzione che possiede.

Ideologico: Attraverso informazioni relative al tipo di ideologia politica o religiosa che professa.


Naturalmente queste diverse forme di caratterizzazione possono anche coesistere tra loro e contribuire, tutte insieme, a delineare il ritratto completo del personaggio.



Il tempo

Ogni romanzo è ambientato in un tempo, in un'epoca storica ben precisa (il Settecento, l'Ottocento, l'età del Risorgimento, la Prima guerra mondiale, il Duemila ecc.).
Individuare, pertanto, il tempo della storia, ossia il tempo reale nel quale si svolge la vicenda narrata, non è difficile.
Più complessa è l'analisi del tempo della narrazione, ossia il modo in cui viene presentato dall'autore il succedersi degli eventi all'interno della narrazione. 


In questo caso bisogna distinguere:

L'ordine in cui l'autore sceglie di disporre e di narrare gli eventi
Può narrare gli eventi secondo l'ordine reale, cronologico in cui si sono svolti, ma può anche adottare un ordine artificiale, iniziando a narrare i fatti da un qualsiasi momento delle vicende.
L'ordine in cui l'autore dispone gli eventi nella sua narrazione costituisce l'intreccio del romanzo; invece la successione dei fatti in ordine cronologico, così come sono accaduti nella realtà e come il lettore li costruisce per comprendere la dinamica degli avvenimenti, costituisce la fabula (o storia).

La durata degli eventi narrati
Non coincide quasi mai con la loro durata reale, cioè la durata che essi avrebbero nella realtà. Una giornata o un mese o un anno nella realtà durano una giornata, un mese, un anno, ma in un romanzo l'autore può farli durare quanto vuole: può raccontare tutti gli eventi di una giornata impiegando anche un intero romanzo oppure può sintetizzare un periodo di più anni in una sola riga.
L'autore cioè altera il tempo reale allungandone oppure restringendone la durata; non può logicamente narrare tutto e quindi non solo provvede a riassumere gli eventi che narra, ma anche a scegliere, fra i tanti, quelli che a suo parere sono i più significativi.



Lo spazio

Gli avvenimenti di un romanzo si svolgono sempre in uno o più luoghi che possono essere reali, immaginari, verosimili, fantastici, aperti, chiusi. In certi casi i luoghi non costituiscono soltanto lo spazio in cui si svolge l'azione, ma possono anche assumere un ruolo importante nell'ambito della narrazione in quanto: interpretano ed esprimono in immagini i sentimenti, le emozioni, gli stati d'animo dei personaggi; partecipano alle vicende dei personaggi.



Il narratore

Mentre l'autore è la persona storicamente esistita o ancora in vita, che ha materialmente composto, scritto, il romanzo, il narratore è la persona, la voce, cui l'autore affida il compito di narrare la vicenda, in prima o terza persona.

Il narratore, a seconda del rapporto che, per scelta dell'autore, ha con i fatti che racconta, può essere:

Narratore interno: Quando è presente nella vicenda, cioè quando è uno dei personaggi della vicenda, e quindi narra in prima persona (io narrante) i fatti di cui è protagonista o testimone.

Narratore esterno: Quando è estraneo alla vicenda che narra in terza persona.



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