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Biografia: Marguerite Yourcenar

Biografia:
Nacque a Bruxelles nel 1903 e, rimasta orfana di madre nei primi giorni di vita, ebbe un legame assai profondo di ammirazione e di stime, oltre che di affetto, con il padre Michel Cleenewerk de Crayencour, con il quale visse prevalentemente a Mont Noir, residenza di campagna, viaggiando però assai spesso per l'Europa. Nel 1915, a Parigi, iniziò lo studio dell'italiano, del latino e del greco e nel 1920 conseguì il baccalaureato in lettere classiche. Nel 1921 pubblicò la sua prima opera in versi con un nome anagrammato Yourcenar (da Crayencour), che più tardi divenne il suo nome legale. Nel 1922 cominciò una serie di viaggi in Italia e poi in tutto il mondo. Dal 1943 al 1949 tenne un incarico di insegnamento di lingua a New York e scelse come sua residenza più frequente un'isola sulla costa atlantica, Mount Desert, per trascorrervi lunghi periodi di tranquillità. Sull'isola, nel 1950, acquistò una piccola fattoria, Petite Plaisance, dove fissò definitivamente la sua dimora. Numerosi intanto continuarono i suoi viaggi e i successi delle opere che via via veniva pubblicando. Ebbe anche molti riconoscimenti di grande prestigio: nel 1970 fu eletta membro dell'Accademia Reale belga; nel '71 a Parigi ricevette la Legion d'Onore; nel 1980, prima donna a d avere tale onore, fu eletta membro dell'Accadémie Francaise e nel 1893 fu candidata al premio Nobel. Si spense a Mount Desert nel 1897.

Le idee e la poetica
L'opera di Marguerite Yourcenar è molteplice: romanzi, saggi, opere teatrali e si ispira di preferenza alla storia facendo rivivere tempi e personaggi, più o meno remoti, con preciso realismo, frutto di uno studio accurato e meditato e di una ricostruzione meticolosa, quasi scientifica. Eppure il gioco della fantasia è sempre preminente nelle opere della Yourcenar, anche se la sua mente lucida e razionale ne sa dosare gli impulsi. La narrazione non è condotta soltanto per fatti esteriori, ma è densa di riflessioni e di una affascinante indagine dell'animo umano ed ha sempre un tono pacato e sereno come se la scrittrice ci tenesse molto a sottolineare i valori essenziali della vita in cui anche il dolore ha una sua funzione positiva. Forte è il sentimento religioso, ma di una religiosità difficilmente riconducibile a forme precise, piuttosto intuizione di un Dio sostanza suprema, lontano il più possibile dalle debolezze e dagli errori degli uomini, un Dio di cui, secondo la Yourcenar, possono morire le forme esteriori che l'uomo gli attribuisce, ma non la sostanza. Lo stile, nelle opere della Yourcenar, scorre disinvolto e con limpidezza logica che contribuisce a creare un fascino particolarissimo, un tono quasi poetico. La frase è generalmente armoniosa, ma stringata ed essenziale, condotta sulla falsariga della più austera prosa classica, frutto di un lento lavoro di lima.

Ricordiamo alcune delle opere più importanti:

La moneta del sogno (La denier du reve, 1932): romanzo.

Il colpo di grazia (Le coup de grace, 1939): romanzo.

Memorie di Adriano (Mémories d'Hadrien, 1951): è considerato il capolavoro della Yourcenar. E' allo stesso tempo romanzo, saggio storico, opera poetica e soprattutto biografia. E' costruita come una lunga lettera che l'imperatore Adriano ormai vecchio, scrive al nipote Marco, come pretesto per ripensare alla sua vita di uomo e alla sua opera di politico. Afflitto dall'idroposia che ormai lo sta portando alla morte, Adriano ripercorre le tappe del passato, rivivendone i momenti più incisivi, e in questa lettera sentiamo lo sfogo di un uomo che non ha più l'energia per applicarsi a lungo agli affari dello Stato; la meditazione scritta di un malato che dà udienza ai ricordi. I fatti sono illuminati dalla saggezza che viene dall'età, dall'esperienza e anche dalla condizione di malato prossimo a morire, e Adriano appare come il simbolo di ogni vita vissuta con nobili intendimenti e con attenta ricerca della felicità, di ogni vita che accetta l'impegno e il sacrificio pur di non trascorrere inutilmente.

Novelle orientali (Nuvelles Orientales, 1968): un insieme di racconti sull'estremo oriente, sulla Grecia, sui Balcani, assai sensibili nella lingua e nei contenuti.

L'opera in nero (L'oeuvre au noir, 1968): romanzo ambientato nel XVI secolo, nel mondo affascinante della cultura umanistica e dell'alchimia.

Ad occhi aperti (Les yeux ouverts, 1980): sotto la forma di una intervista, la scrittrice traccia una autobiografica non tanto dei fatti della propria vita, ma piuttosto della genesi delle sue opere.



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