di Giosue Carducci
Commento:
E' un sonetto ricco di verità umana e di movimento drammatico. Il poeta, un padre, sente con sgomento l'impossibilità di proteggere il suo bambino nella buia regione dei morti dove il destino l'ha spinto, e nella sua angoscia si rivolge al fratello perchè venga in soccorso al bimbo smarrito in un mondo che non conosce, così diverso da quello dei suoi giochi e del suo sole.
Il ricordo del destino infelice del giovane Dante, inserendosi nella lirica, ne amplifica il contenuto umano, mentre la scena del bimbo che piange tra le erbe del sepolcro, dopo essere stato avvolto a tradimenti dall'ombra della morte, e che si svolge nella disperata invocazione del sole e della madre, dà al sonetto vivacità drammatica a pateticità di accenti.
Le immagini, il metro, perfino il titolo della lirica richiamano echi classici paganeggianti, talvolta con tono troppo aulico e solenne (come nel primo verso), ma il sentimento struggente di cui è pervasa ci fa sentire il Carducci partecipe di quello stesso romanticismo che tanto osteggiava.
Commento:
E' un sonetto ricco di verità umana e di movimento drammatico. Il poeta, un padre, sente con sgomento l'impossibilità di proteggere il suo bambino nella buia regione dei morti dove il destino l'ha spinto, e nella sua angoscia si rivolge al fratello perchè venga in soccorso al bimbo smarrito in un mondo che non conosce, così diverso da quello dei suoi giochi e del suo sole.
Il ricordo del destino infelice del giovane Dante, inserendosi nella lirica, ne amplifica il contenuto umano, mentre la scena del bimbo che piange tra le erbe del sepolcro, dopo essere stato avvolto a tradimenti dall'ombra della morte, e che si svolge nella disperata invocazione del sole e della madre, dà al sonetto vivacità drammatica a pateticità di accenti.
Le immagini, il metro, perfino il titolo della lirica richiamano echi classici paganeggianti, talvolta con tono troppo aulico e solenne (come nel primo verso), ma il sentimento struggente di cui è pervasa ci fa sentire il Carducci partecipe di quello stesso romanticismo che tanto osteggiava.