Biografia
Poeta e romanziere scozzese, Walter Scott nacque a Edimburgo nel 1771 e, completati gli studi giuridici, prese ad esercitare l’avvocatura come suo padre. Ben presto, però, scoperta la sua passione più autentica per la letteratura, pubblicò la traduzione di poeti tedeschi, raccolte di poesie, alcuni poemetti e romanzi ottenendo un discreto successo anche economico. Fu scrittore assai fecondo e versatile, ma le sue opere migliori si possono considerare romanzi di ambientazione storica. Nel 1826 un dissesto economico in cui fu coinvolto lo fiaccò notevolmente sia dal punto di vista economico sia da quello fisico e morale, perché, scrupolosamente onesto, volle pagare tutti i creditori, lavorando con grande foga e dispendio di energie per mettere insieme i fondi necessari. Morì nel 1832 per una grave malattia di cuore.
Le idee e le tematiche
Nell’opera di Scott si manifesta uno spirito decisamente romantico per il profondo amore del pittoresco, per il convinto sentimento nazionalista, per il senso della storia. Con le sue opere egli provocò la voga del romanzo storico in tutta l’Europa, anche se in lui la narrazione fantasiosa e un po’ superficiale prevale sull’ambientazione storica ce rimane soltanto pretesto evocativo. Tuttavia fu scrittore equilibrato, pieno di buon senso e di Humour, capace di imporsi all’attenzione del lettore medio del suo tempo stimolandone fantasia e passioni; ebbe insigni imitatori come Dickens, Manzoni, Grossi, Hugo, Tolstoi che, partendo dalla linea narrativa da lui tracciata, raggiunsero risultati ben più validi.
Opere
Ricordiamo le sue opere più conosciute, fra una cinquantina che ne scrisse:
IL NANO MISTERIOSO (The Black Dwarf, 1816): un romanzo convenzionale, ricco di intrecci. Siamo agli inizi del Settecento; un orribile nano, di forza eccezionale, si stabilisce in una regione della Scozia meridionale, sfuggito da tutti perché gli si attribuiscono facoltà di mago. Ben presto, però, la sua presenza si manifesta assai benefica per quei luoghi e in virtù sua molte azioni malvage non vanno a segno. Fra la benevolenza e la riconoscenza di tutti, alla fine il nano si manifesta per Edoardo Manley un ricco e nobile signore che angosciato dalla sua deformità si era fatto credere morto.
IL MONASTERO (The Monastery, 1820): un romanzo storico ambientato in Scozia agli inizi della Riforma, ai tempi di Maria Stuarda (1542-1587), ma i riferimenti storici sono esili e imprecisi. Alberto e Edoardo, figli di un fittavolo del monastero di Kennaquhair, crescono insieme all’orfana Mary Avenel, della nobile famiglia Murray e se ne innamorano entrambi. Alberto, per una serie di peripizie, si ritrova alla corte del conte Murray che, affezionatosi a lui per la sua nobile condotta, gli dà in sposa Maria. Edoardo, temperamento studioso e contemplativo, si fa frate. Nel romanzo compare anche una misteriosa Dama Bianca che compie guarigioni e miracoli e crea un’atmosfera di suspense e mistero.
IVANHOE (1820): il romanzo più famoso di Scott, ambientato nell’Inghilterra di Riccardo Cuor di Leone (1157-1199). Narra le gesta di Ivanhie, figlio nobile sassone Cedric, innamorato di Rowena e da lei riamato; ma la fanciulla è promessa sposa di Atelstano, nobile sassone di sangue reale che cedric vuole innalzare al trono, al posto dei Normanni Platageneti che egli considera stranieri. Ivanoe è costretto a fuggire perché di ostacolo a questo disegno, e si fa crociato al seguito del re Riccardo Cuor di Leone. Durante la crociata il fratello del re, Giovanni, usurpa il trono e Riccardo, al suo ritorno, è costretto a riconquistarlo con la forza, aiutato dalle bande di Robin Hood e soprattutto dai suoi cavalieri. Fra questi, Ivanhoe sarà il più valoroso e dopo molte peripezie potrà sposare Rowena. Tutta l’intelaiatura storica del romanzo si appoggia sul contrasto fra sassoni e normanni, ma serve soltanto di cornice a tanti episodi che si susseguono l’uno all’altro avvincenti e avventurosi, in una continua suspense narrativa.
Poeta e romanziere scozzese, Walter Scott nacque a Edimburgo nel 1771 e, completati gli studi giuridici, prese ad esercitare l’avvocatura come suo padre. Ben presto, però, scoperta la sua passione più autentica per la letteratura, pubblicò la traduzione di poeti tedeschi, raccolte di poesie, alcuni poemetti e romanzi ottenendo un discreto successo anche economico. Fu scrittore assai fecondo e versatile, ma le sue opere migliori si possono considerare romanzi di ambientazione storica. Nel 1826 un dissesto economico in cui fu coinvolto lo fiaccò notevolmente sia dal punto di vista economico sia da quello fisico e morale, perché, scrupolosamente onesto, volle pagare tutti i creditori, lavorando con grande foga e dispendio di energie per mettere insieme i fondi necessari. Morì nel 1832 per una grave malattia di cuore.
Le idee e le tematiche
Nell’opera di Scott si manifesta uno spirito decisamente romantico per il profondo amore del pittoresco, per il convinto sentimento nazionalista, per il senso della storia. Con le sue opere egli provocò la voga del romanzo storico in tutta l’Europa, anche se in lui la narrazione fantasiosa e un po’ superficiale prevale sull’ambientazione storica ce rimane soltanto pretesto evocativo. Tuttavia fu scrittore equilibrato, pieno di buon senso e di Humour, capace di imporsi all’attenzione del lettore medio del suo tempo stimolandone fantasia e passioni; ebbe insigni imitatori come Dickens, Manzoni, Grossi, Hugo, Tolstoi che, partendo dalla linea narrativa da lui tracciata, raggiunsero risultati ben più validi.
Opere
Ricordiamo le sue opere più conosciute, fra una cinquantina che ne scrisse:
IL NANO MISTERIOSO (The Black Dwarf, 1816): un romanzo convenzionale, ricco di intrecci. Siamo agli inizi del Settecento; un orribile nano, di forza eccezionale, si stabilisce in una regione della Scozia meridionale, sfuggito da tutti perché gli si attribuiscono facoltà di mago. Ben presto, però, la sua presenza si manifesta assai benefica per quei luoghi e in virtù sua molte azioni malvage non vanno a segno. Fra la benevolenza e la riconoscenza di tutti, alla fine il nano si manifesta per Edoardo Manley un ricco e nobile signore che angosciato dalla sua deformità si era fatto credere morto.
IL MONASTERO (The Monastery, 1820): un romanzo storico ambientato in Scozia agli inizi della Riforma, ai tempi di Maria Stuarda (1542-1587), ma i riferimenti storici sono esili e imprecisi. Alberto e Edoardo, figli di un fittavolo del monastero di Kennaquhair, crescono insieme all’orfana Mary Avenel, della nobile famiglia Murray e se ne innamorano entrambi. Alberto, per una serie di peripizie, si ritrova alla corte del conte Murray che, affezionatosi a lui per la sua nobile condotta, gli dà in sposa Maria. Edoardo, temperamento studioso e contemplativo, si fa frate. Nel romanzo compare anche una misteriosa Dama Bianca che compie guarigioni e miracoli e crea un’atmosfera di suspense e mistero.
IVANHOE (1820): il romanzo più famoso di Scott, ambientato nell’Inghilterra di Riccardo Cuor di Leone (1157-1199). Narra le gesta di Ivanhie, figlio nobile sassone Cedric, innamorato di Rowena e da lei riamato; ma la fanciulla è promessa sposa di Atelstano, nobile sassone di sangue reale che cedric vuole innalzare al trono, al posto dei Normanni Platageneti che egli considera stranieri. Ivanoe è costretto a fuggire perché di ostacolo a questo disegno, e si fa crociato al seguito del re Riccardo Cuor di Leone. Durante la crociata il fratello del re, Giovanni, usurpa il trono e Riccardo, al suo ritorno, è costretto a riconquistarlo con la forza, aiutato dalle bande di Robin Hood e soprattutto dai suoi cavalieri. Fra questi, Ivanhoe sarà il più valoroso e dopo molte peripezie potrà sposare Rowena. Tutta l’intelaiatura storica del romanzo si appoggia sul contrasto fra sassoni e normanni, ma serve soltanto di cornice a tanti episodi che si susseguono l’uno all’altro avvincenti e avventurosi, in una continua suspense narrativa.