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Biografia: Joris Karl Huysmans

Biografia:
Nacque a Parigi nel 1848 da una famiglia di origine olandese e per richiamare queste sue origini nordiche germanizzò il suo nome George Charles in Joris Karl. Frequentò studi piuttosto irregolari e per vivere divenne funzionario del Ministero degli Interni, mentre il suo amore per la letteratura lo indusse a scrivere fin dal 1876 romanzi di impronta decisamente naturalista. Nel 1880 l'amicizia con Zola lo legò al gruppo degli scrittori di Medan che pubblicarono il volume collettivo Le serate di Medan, per il quale Huysmans scrisse il racconto Zaino in spalla. Fino da questi anni lo scrittore si sentì attratto dagli atteggiamenti decadenti ed estetizzanti dei simbolisti (fu amico di Mallarmé) che manifestò pienamente nel suo romanzo più importante A rebours del 1884. Negli anni successivi Huysmans attraversò una crisi mistica che lo portò, dopo molti turbamenti, ad abbracciare la religione cattolica (1887). Si ritirò allora in un monastero benedettino e continuò a scrivere, ma soltanto libri di argomento religioso. Morì nel 1907.

Le idee e le tematiche
Huysmans rappresenta il malinconico decadente che, sotto un firmamento che non è più rischiarato dai consolanti farli dell'antica speranza è costretto a vivere in una società che disprezza, in mezzo a quell'aristocrazia del danaro che impone la sua volgarità e il suo istintivo venale. Egli manifesta con la sua vita stessa, oltre che attraverso i personaggi delle sue opere, le inquietudini di un età in crisi e i tentativi per uscirne. L'uomo ha bisogno di certezze spirituali che non trova intorno  a sé, perché scienza, denaro e bellezza non appagano. Huysmans dimostra, con la sua conversione, che soltanto aggrappandosi alla fede si può trovare la pace.

I suoi romanzi più importanti sono:

A Rebours (1884): A Rovescio. E' la storia di Jean Floressas Des Esseintes, unico discendente di una famiglia di antica nobiltà, che dopo aver trascorso una vita dissipata assaporando le sensazioni più esaltanti e più abiette, si ritrova squilibrato e nevrotico, assalito dalla noia e dal disgusto per gli altri. Decide perciò di ritirarsi in una casa appartata a Fonteney, costruita e arredata per soddisfare i suoi gusti di esteta raffinato ed esotico; qui la sua vita si svolge a rovescio di quella dei comuni mortali, controcorrente rispetto alle abitudini e alle regole della società. Ma proprio questa vita artificiale finisce per aggravare la nevrosi e per minare la salute fisica del mondo banale che aveva cercato di sfuggire. Il romanzo si chiude con questa sconfitta.

Laggiù (1891), in cammino (1895), la cattedrale (1898), L'oblato (1903): sono romanzi scritti dopo la conversione; essi tracciano una sorta si biografia spirituale di Durtal, il protagonista, che, per varie esperienze, arriva alla fede e alla via del monastero. E' facile riconoscervi molto note autobiografiche dell'autore.



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