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Biografia: Honoré de Balzac

Biografia
Nacque a Tours nel 1799 e studiò diritto a Parigi secondo il desiderio dei familiari, ma già nel 1819 tentò la carriera letteraria con una tragedia e con un romanzo filosofico; purtroppo dovevano trascorrere otto durissimi anni prima che ottenesse il primo successo. Frattanto, per sopravvivere senza l’aiuto della famiglia, tentò delle speculazioni finanziarie che avrebbero dovuto arricchirlo e che, in realtà, lo indebitarono per tutta la vita. Nel 1829, finalmente, il suo romanzo storico, Les Chouans, fu assai apprezzato e dette inizio alla serie dei suoi capolavori: opere in cui compaiono personaggi di ogni tipo e di ogni ambiente tanto che Balzac concepisce l’idea di fonderli in un’opera unica, facendoli riapparire in nuove vicende e rendendoli complementari fra di loro in un quadro unico della società. Nasce così la commedia umana, un abile affresco della vita degli uomini di quel tempo, quasi una contrapposizione alla Divina Commedia dantesca, in cui, comunque ogni romanzo mantiene la sua completezza. Guidato da questa idea, Balzac scrive moltissimo (oltre ottanta romanzi in vent’anni!), tanto che la Commedia Umana si ingigantisce e lo scrittore stesso ne divide le opere in gruppi differenziati: Stdi di Costume, Studi Filosofici, Studi Analitici. Di questi, gli Studi di Costume sono i più numerosi e si dividono, a loro volta in:
1. Scene della vita privata
2. Scene della vita di provincia
3. Scene della vita parigina
4. Scene della vita politica
5. Scena della vita militare
6. Scene della vita di campagna.

Si può dire, quindi, che Balzac dedichi tutta la sua esistenza al lavoro che gli dà grandi soddisfazioni di pubblico e di ricchezza, ma egli è cattivo amministratore dei suoi guadagni che sfumano in una sfrenata prodigalità. Nel marzo 1850 la contessa polacca Eve Hanska acconsente a sposarlo, dopo circa quindici anni di una relazione tormentata e burrascosa, ma dopo pochi mesi, nell’agosto di quello sesso anno, Balzac muore sfinito dalla fatica dell’incessante lavoro.

Le idee e le tematicheBalzac può essere considerato il creatore del romanzo sociale: egli è pittore di costumi e descrive da maestro la società francese dalla Restaurazione alla Monarchia di Luglio (1815-1830) dandoci un’ampia indagine di caratteri che, esaminati dall’esterno attraverso gesti, azioni, abitudini, rivelano a fondo la loro anima. Il suo intento, infatti, non è quello di fare una analisi complessiva della società, ma piuttosto quello di analizzare tipi umani nella loro individualità, con attento senso del reale. La sua attenzione verso la realtà in un’epoca di pieno romanticismo, denota una vera novità letteraria che darà i suoi frutti con il Realismo, nella Francia stessa e in tutta l’Europa. Tuttavia non mancano, nella narrativa di Balzac, alcuni atteggiamenti romantici: basti pensare al suo gusto di ritrarre personaggi eccezionali, nel bene o nel male, all’intento morale che egli attribuisce all’arte in generale e alla funzione educativa che attribuisce allo scrittore in particolare, e alle forti passioni che animano i suoi eroi.
Tutti elementi che caratterizzano il suo realismo ricco di immaginazione.


Opere
Ricordiamo, fra tanti, alcuni dei suoi romanzi più conosciuti:

EUGENIA GRANDET (1833): il primo dei grandi romanzi di Balzac e forse il suo più celebre. Narra la storia di monsieur Grandet, un arricchito di Saumur, che ha ammassato una grande fortuna durante la rivoluzione del 1789, e per non spendere il suo denaro fa vivere nelle ristrettezze la moglie e la figlia Eugenia. Quest’ultima ama il cugino Carlo, ma il loro matrimonio è reso impossibile da Grandet che fa credere alla figlia di essere amata per il suo denaro. Carlo, travolto dal fallimento del padre, parte per le Indie in cerca di fortuna. Quando Eugenia, morti i genitori, è finalmente libera e ricca, anche Carlo si è arricchito e ha sposato una fanciulla nobile. Eugenia, delusa, accetta di sposare l’anziano Crouchot e, ben presto vedova, consola la sua solitudine spendendo il tanto denaro ereditato in opere di beneficienza.

PAPA’ GORIOT (1834): fa parte di Scene della vita privata. Il vecchio Goriot ha un amore fanatico per le sue due figlie Anastasia e Delfina e per innalzarle ad una vita agiata compie mille sacrifici. Infatti esse sposano uomini di alto rango e sono ricche, ma si dimostrano infedeli ai mariti, intriganti e soprattutto egoiste e meschine verso il padre che, per coprire i loro imbrogli, si riduce in miseria fino a morire in una modestissima pensione, privo di tutto, anche dell’affetto delle figlie.

IL GIGLIO DELLA VALLE (1836): da Scene della vita di provincia. La protagonista, la dolce contessa di Mortsauf, dopo una triste giovinezza, è delusa anche nel matrimonio. Tuttavia, per amore dei figli e per non tradire la sua dignità di donna, respinge l’amore del giovane Candenesse che l’ama con entusiasmo e che serberà di lei un’immagine di purezza e di nobiltà-

LE ILLUSIONI PERDUTE (1837-1843): sempre dalle Scene della vita di provincia, è una delle opere più complesse di Balzac. E’ suddivisa in tre racconti: I due poeti, Un uomo di provincia a Parigi, Le sofferenze dell’inventore, di cui sono protagonisti due amici, David Sechard e Lucien Chardon. Perseguitati dalla mala sorte e da milla peripezie, l’uno in provincia ad Angouleme, l’altro a Parigi, si riuniscono nel momento di maggiore angoscia e si aiutano a vicenda a superare la disperazione.



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