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Biografia: Franz Kafka

Biografia:
Nacque a Praga nel 1883 da una facoltosa famiglia ebraica di lingua tedesca e in tedesco egli compì i suoi studi e scrisse le sue opere. Laureatosi in legge nel 1906 lavorò poi in una compagnia di assicurazioni. Insoddisfatto del lavoro, angosciato da un rapporto infelice con la famiglia, fu tormentato sempre dalla tubercolosi che, più tardi, lo portò alla morte. A Praga, vivace centro della cultura mitteleuropea, Kafka si inserì nell’ambiente letterario, diventando amico degli scrittori espressionisti, di Franz Werfel e di Max Brod e iniziando a pubblicare le prime opere. Tormentati legami sentimentali, da lui sempre interrotti (prima con Felice Bauer, poi con Milena Jesenska e infine con Dora Dymant), ci testimoniano il suo desiderio di affetto, ma anche l’insicurezza delle sue scelte, sempre compromesse dalla paura di non avere la sua forza di ottemperare agli impegni. Questo fu il tormento di tutta la sua vita e trova riflesso nelle sue opere. Nel 1920, per l’aggravarsi del suo male, Kafka fu costretto ad abbandonare il lavoro e a ritirarsi a vivere in campagna, dove scrisse febbrilmente, pubblicando pochissimo, anzi incaricando l’amico Max Brod di distruggere tutti i manoscritti dopo la sua morte. Questa sopravvenne prematuramente nel 1924, e Brod si guardò bene dal rispettare le volontà dell’amico: pubblicò le sue opere di cui riconobbe il notevole valore per la cultura europea.

Le idee e le tematiche
L’opera di Kafka è stata avvicinata, dai critici, all’espressionismo e al surrealismo perché spesso è impostata su situazioni fantasiose e arcane, ma è ben salda la sua radice nella realtà, quindi sfugge a precise correnti ed ha una dimensione artistica molto originale che è stata definita realismo magico. Ne sono motivi fondamentali il senso di colpa e di solitudine dell’individuo e il suo dibattersi in una società dominata dall’industrializzazione che sembra volerlo schiacciare con leggi minacciose a cui è fatale che egli si abbandoni. Repressi, infatti, dalla società i valori della coscienza morale e del pensiero, l’individuo è disancorato e solo, in cerca di soluzioni ai suoi incubi e angosciato dal silenzio di Dio. La dimensione religiosa è presente nell’opera di Kafka, seppur in senso negativo, testimonianza dell’interesse dell’autore per gli impulsi mistici dell’ebraismo e per l’ansia di religiosità delle opere di Soren Kierkegaard che Kafka lesse con impegno.

Le opere maggiori di Kafka si possono considerare:

La metamorfosi (1916): lungo racconto, il più celebre di Kafka. Il commesso viaggiatore Gregor Samsa si sveglia una mattina nel suo letto e si trova trasformato in uno scarafaggio; deve accettare la sua condizione e subire, fino alla morte, l’umiliazione della sua nuova avvilente esistenza.

America (1914-15, pubblicato nel 1924): uno dei romanzi più inquietanti di Kafka, in cui ritrae simbolisticamente l’angoscia dell’individuo schiacciato dagli ingranaggi della società. L’impiegato K. viene arrestato da due persone senza una specificata ragione; si aggira per tribunali e uffici per avere spiegazioni, cerca di dimostrare la sua innocenza, si affida ad un avvocato, ma la macchina della giustizia e così insidiosa che, alla fine, estenuato e sempre più solo perché tutti gli voltano le spalle, due signori in abito nero vengono a prelevarlo per condurlo in un luogo periferico dove viene giustiziato come un cane.

Il castello (1922, pubblicato nel 1926): romanzo incompiuto, anch’esso ricco di angoscianti simbologie. L’agrimensore K. capita in un villaggio governato da un signore misterioso che vive nel castello sulla collina più alta. Le leggi che egli impone sono degradanti e violente, illogiche, ma gli abitanti le accettano e le applicano con assoluta rigidità contro l’agrimensore che vorrebbe stabilirsi nel villaggio. Egli cerca in ogni modo di entrare in contatto con le autorità del castello, lotta con vigore per far valere i suoi diritti, ma l’incomunicabilità è assoluta. Quando, finalmente, qualcuno gli si avvicina per offrirgli aiuto, egli non sente neanche perché si è addormentato, sfinito di fatica. Il romanzo si interrompe a questo punto.

Diari (1910-1923, pubblicati nel 1951): un documento di grande importanza per ricostruire non solo i fatti della vita dello scrittore, ma soprattutto i pensieri, le riflessioni, gli spunti culturali, essenziali per meglio capire la sua opera.



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