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Biografia: Boris Pasternack

Biografia:
Nacque a Mosca nel 1890 da famiglia ebraica; il padre era un celebre pittore e la madre una famosa pianista. Studiò composizione musicale, diritto e filosofia e nel 1907 cominciò a frequentare i circoli letterari di Mosca. Si laureò in filosofia nel 1913 e nel '14 pubblicò il primo volume di versi, mentre si associava al gruppo dei futuristi. Riformato alla visita di leva non partecipò alla guerra, ma nel '17 tornò a Mosca (dagli Urali dove si era trasferito) per partecipare alla rivoluzione di ottobre. Nel 1921 i genitori e le due sorelle di Pasternack si trasferirono in Germania e il poeta li incontrò per l'ultima volta nel '23 a Berlino, durante un viaggio. Sempre nel 1923 entrò insieme agli amici futurisri, nell'associazione LEF diretta da Majakovskij, ma se ne allontanò dopo aver litigato con il poeta. Negli anni Trenta scrisse poche poesie e la sua attività maggiore fu la traduzione di grandi poeti, soprattutto inglesi. Nel '43 pubblicò una raccolta di poesie ben diverse da quelle scritte fino allora; egli, infatti, rifiutava tutto ciò che aveva scritto fino al 1940, dedicandosi con grande impegno alla stesura di un romanzo. Nel '56, infatti fu pubblicato il romanzo Il Dottor Zivago, criticato dalla stampa sovietica che lo giudicava ostile allo spirito della rivoluzione. Pasternack cercò altri editori, anche all'estero e lo affidò all'italiano Feltrinelli che lo pubblicò prima in russo poi in versione italiana, mentre Pasternack veniva considerato sempre più sospetto dalle autorità sovietiche. Nel 1958 gli fu assegnato il premio Nobel per la letteratura, ma le autorità considerarono questa assegnazione come atto ostile all'Urss e minacciarono di espellere lo scrittore che pure aveva rifiutato il premio spontaneamente. Da questo momento egli visse sotto stretta vigilanza, espulso dall'Unione degli scrittori, continuando a scrivere senza successo, vivendo del reddito delle ristampe delle sue traduzioni. Morì nella sua dacia di Peredelkino nel 1960. Pasternack scrisse molte raccolte di poesie, anche per bambini; scrisse opere in prosa e fu abile traduttore dall'inglese, dal tedesco, dal georgiano e dal polacco.

Le idee e la poetica
Si può dividere la produzione letteraria di Pasternack in due momenti fondamentali: il primo (fino al 1940) fu dominato dall'attività poetica e improntato alle sperimentazioni di avanguardia, al futurismo e al bisogno di scrivere l'inesprimibile, con voli di fantasia e con ardite invenzioni verbali. Questo periodo fu innegato dal poeta della seconda maniera, quella del suo romanzo più celebre Il dotto Zivago, in cui l'autore sembra tornare alla vecchia moda del romanzo russo, ricco e intricato di vicende e di riflessioni storiche, infatti, il suo senso del reale e del vero (ce lo dimostra il contesto storico, particolarmente studiato, in cui la vicenda si ambienta), ma non manca il desiderio dell'autore di trasfigurare quel reale con vigorosa fantasia, come era nella sua intrinseca natura di poeta.

Ricordiamo le opere più importanti:

Poesie (dal 1914 al 1945): un volume che raccoglie opere poetiche di stili diversi.

Il Dottor Zivago (1956): narra le vicende del medico Jurij Andreevic Zivago sullo sfondo degli avvenimenti della storia russa dalla rivoluzione del 1905 alla prima guerra mondiale, dalla rivoluzione del 1917 alla guerra civile che la seguì. E' una vicenda molto complessa che si incentra sull'infanzia di Zivago e, in parallelo, su quella della futura moglie Tonia, poi sul loro matrimonio e sulle vicende della rivoluzione del '17 che li costringe a fuggire in Siberia a Varychino, vicino a Juriatin. Qui Zivago incontra Larisa Antipov (che aveva conosciuto come infermiera durante la grande guerra) e ne diviene l'amante. Intanto la guerra civile fra i rossi bolscevichi, e i bianchi controrivoluzionari, costringe Zivago a separarsi dalla sua famiglia: Tonia e i bambini potranno fuggire a Parigi; Zivago, sequestrato dai rossi per qualche tempo deve rimanere con loro. Quando finalmente torna a Mosca è completamente solo; cerca disperatamente Lara (che non vedrà più) e vive poveramente esercitando la sua professione. Intanto Tonia cerca di ottenere il visto per tornare in Russia, ma quando arriverà, Zivago sarà morto per un attacco di cuore.

Il salvacondotto (1931): è un opera autobiografica in cui si mettono in luce non tanto le vicende concrete della vita giovanile dell'autore, quanto piuttosto alcune tappe decisive della sua vocazione intellettuale.



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