di Guido Guinizzelli
Commento:
Questa canzone costituisce una sorte di manifesto della poetica stilnovistica. Dante ebbe modo di citarla, sia, esplicitamente, nel De vulgari eloquentia, sia allusivamente riecheggiandone alcuni testi poetici. Mettendone in rilievo la funzione teorica e programmatica che i più giovani poeti toscani le attribuirono.
Al cuor nobile amore sempre ritorna come a sua naturale dimora, come l’uccello ritorna fra il verde della selva, la natura non creò amore prima del cuore nobile, né il cuore nobile prima dell’amore (cioè creò contemporaneamente); che non appena fu creato il sole, così subito la sua luce risplendette e non risplendette prima della creazione del sole (vale a dire anche il sole e luce furono creati contemporaneamente). L’amore risiede nel cuore il calore nello splendore nel fuoco.
Il fuoco dell’amore si accende nel cuore nobile come le proprietà nella pietra preziosa, nella quale la proprietà non discenda dalla stella, prima che il sole la trasformi in una casa preziosa.
Commento:
Questa canzone costituisce una sorte di manifesto della poetica stilnovistica. Dante ebbe modo di citarla, sia, esplicitamente, nel De vulgari eloquentia, sia allusivamente riecheggiandone alcuni testi poetici. Mettendone in rilievo la funzione teorica e programmatica che i più giovani poeti toscani le attribuirono.
Al cuor nobile amore sempre ritorna come a sua naturale dimora, come l’uccello ritorna fra il verde della selva, la natura non creò amore prima del cuore nobile, né il cuore nobile prima dell’amore (cioè creò contemporaneamente); che non appena fu creato il sole, così subito la sua luce risplendette e non risplendette prima della creazione del sole (vale a dire anche il sole e luce furono creati contemporaneamente). L’amore risiede nel cuore il calore nello splendore nel fuoco.
Il fuoco dell’amore si accende nel cuore nobile come le proprietà nella pietra preziosa, nella quale la proprietà non discenda dalla stella, prima che il sole la trasformi in una casa preziosa.