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Charles Baudelaire: Albatros

Come mai si passa da un periodo di grande fiducia nella scienza ad un periodo in cui si torna a parlare di interiorità e introspezione, dando maggior risalto all’irrazionalità? Si è visto che il periodo precedente ha creato una società più razzista, strumenti di morte e sopraffazione che hanno riportato in auge la legge del più forte. Tutte queste conseguenze ideologiche del positivismo hanno portato a un mondo di sopraffazione. È chiaro che se ne rendono conto le anime più sensibili e che si sentono isolati da quel mondo. Più di tutti Baudelaire che con la poesia “L’Albatros” coglie proprio il senso più intimo di questo malessere (parallelismo tra uccello e poeta/intellettuale). Nasce così la figura dell’intellettuale isolato che maggiormente valorizza le sue doti di intuizione.


Testo: Albatros
Spesso, per divertirsi, i marinai
Prendono degli albatri, grandi uccelli di mare

Parafrasi: Albatros
Sovente, per vile trastullo, gli uomini d’equipaggio
spezzano il libero volo dell’albatro, solenne uccello del Mare.

Analisi del testo: Albatros
Il senso di disagio provocato dalla violenta trasformazione socio-economica dell''800 si è manifestato in due diverse poetiche nell'opera di Baudelaire. 

Commento e analyse: Albatros
Egli paragona sé stesso (e il poeta in generale) all‘albatro, quell‘uccello che è magnifico ed elegante in volo, ma sgraziato e goffo quando tenta di muoversi a terra.

Figure retoriche: Albatros
Nella prima quartina, la Natura con i suoi alberi è assimilata mediante l'analogia a un tempio con le sue colonne: la poesia moderna farà largo uso di questa figura retorica.



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