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Armi utilizzate nella Prima guerra mondiale

Le nuove armi
Anche dal punto di vista militare la guerra presentava caratteristiche nuove rispetto al passato. Scienza e tecnologia misero al servizio del conflitto nuovi e potenti strumenti modificando profondamente il modo di combattere.
Vecchie armi, quali le mitragliatrici e l'artiglieria pesante, furono perfezionate; nuove, quali lanciafiamme, gas asfissianti, carri armati, sommergibili, aerei, furono introdotte in gran numero.
Furono i Tedeschi per primi a usare i gas al cloro, che provocavano morte per asfissia e nei casi più lievi gravi danni ai polmoni e agli occhi. In seguito li adottarono anche gli inglesi, che ne avevano dapprima deprecato l'uso.
Vennero sperimentate nuove sostanze, sparate per mezzo di proiettili, invece che con bombole lanciate verso il campo nemico.
Nel 1916 gli inglesi sperimentarono nel corso della battaglia della Somme il carro armato. Già erano in uso gli autoblindo, autocarri armati di mitragliatrice e rivestiti di piastre d'acciaio:
la novità fu l'adozione dei cingoli, che consentivano l'utilizzo su qualsiasi tipo di terreno. Gli inglesi non ne intuirono immediatamente le grandi potenzialità e in questa occasione li fecero precedere dalla fanteria piuttosto che anticiparla, fungendo da sfondamento.
In mare una minaccia era rappresentata dai sommergibili (U-boot) tedeschi: emergevano improvvisamente e affondavano le navi nemiche senza poter essere preventivamente individuati.
Nei cieli si conseguirono forse i risultati più spettacolari, anche se non decisivi per le sorti del conflitto. Agli inizi gli aerei vennero utilizzati solo per ricognizioni sulle linee nemiche. In seguito vennero equipaggiati di mitragliatrice e solo alla fine del conflitto furono impiegati come bombardieri. A farne le spese fu Londra nel 1917.



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