Quinto giorno: risalire il corso del fiume;
attenzione alle rapide.
Sesto giorno: fare provviste
per i successivi tre giorni.
Quinto, sesto, tre determinano il nome giorno indicandone le quantità (tre) o l'ordine in una serie (quinto, sesto).
Quinto, sesto, tre sono aggettivi numerali.
I numerali cardinali sono tutti invariabili (tre bimbi, otto bimbe), tranne uno che ha il femminile singolare (una) e i sostantivi milione e miliardo che hanno il plurale (milioni, miliardi); gli ordinali invece sono normali aggettivi variabili (secondo, seconda, secondi, seconde).
I composti di uno richiedono il plurale dei nomi che accompagnano: ventum cavalli, sono le ore ventuno(meno bene ventuna).
Milione, miliardo e composti (bilione, triliardo ecc.) sono sostantivi e vogliono la preposizione di: un milione di dollari, due miliardi di lire.
I multipli di mille si formano con -mila: tremila, seicentomila.
Tre non ha l'accento ma i suoi composti lo hanno: ventitré, centotré.
Gli aggettivi numerali, come i qualificativi, posono svolgere la funzione di nome, essere cioé aggettivi sostantivati:
Spesso gli aggettivi numerali sono usati con significato figurato in espressioni ormai fisse del linguaggio quotidiano; in tal caso non indicano un valore numerico preciso ma esagerazioni imprecise che si definiscono nel contesto:
I numeri dei testi scritti
Le cifre arabe si usano generalmente:
per evitare parole troppo lunghe: 332 835 lire;
nelle date: 6 agosto 1921 o 6-08-1921
in aritmetica e nell'uso scientifico: 4 x 6 = 24; L'Everest è alto 8848 metri.
I numeri romani si usano generalmente:
con i nomi di papi, regnanti o per indicare i secoli:
Carlo V, Giovanni XXIII
il XX secolo
Primo, secondo, terzo ecc. si possono scrivere con le cifre romane I, II, III o con quelle arabe 1°, 2°, 3°.
Le cifre romane invece non vogliono l'esponente; è quindi errore aggiungerlo. Il motivo sta nel fatto che i numeri arabi senza di esso si leggono diversamente mentre le cifre romane si possono leggere in un solo modo. I secoli si possono indicare con i numeri romani o con la maiuscola: il secolo XIII o il Duecento.
La parte frazionaria nella numerazione decimale è divisa dall'intero da una virgola: è alto m 4, 5; nei sistemi non decimali invece della virgola si trova il punto: parto con il treno delle 9.45 ( si tratta infatti di quarantacinque sessantesimi e non di quarantacinque centesimi!). In questi casi la virgola e il punto si leggono e si pronunciano "e":
m 1,20 = un metro e venti.
Numeri frazionari, moltiplicativi, distributivi e collettivi
Un terzo delle rondine è sul filo.
Una decina di rondini è volata via.
Tre mangiano un verme per ciascuna.
Solo una ne mangia il doppio.
Nella frase Un terzo delle rondini è sul filo, terzo non indica un ordine ma una frazione, cioè la terza parte di un intero (il gruppo di rondini). Terzo non è quindi un numerale cardinale ma insieme al cardinale forma unnumerale frazionario ed è un nome.
Esistono, dunque, oltre ai cardinali e agli ordinali, altri tipi di numerali.
LEGGI ANCHE: Frasi con aggettivi numerali
attenzione alle rapide.
Sesto giorno: fare provviste
per i successivi tre giorni.
Quinto, sesto, tre determinano il nome giorno indicandone le quantità (tre) o l'ordine in una serie (quinto, sesto).
Quinto, sesto, tre sono aggettivi numerali.
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I numerali cardinali sono tutti invariabili (tre bimbi, otto bimbe), tranne uno che ha il femminile singolare (una) e i sostantivi milione e miliardo che hanno il plurale (milioni, miliardi); gli ordinali invece sono normali aggettivi variabili (secondo, seconda, secondi, seconde).
I composti di uno richiedono il plurale dei nomi che accompagnano: ventum cavalli, sono le ore ventuno(meno bene ventuna).
Milione, miliardo e composti (bilione, triliardo ecc.) sono sostantivi e vogliono la preposizione di: un milione di dollari, due miliardi di lire.
I multipli di mille si formano con -mila: tremila, seicentomila.
Tre non ha l'accento ma i suoi composti lo hanno: ventitré, centotré.
Gli aggettivi numerali, come i qualificativi, posono svolgere la funzione di nome, essere cioé aggettivi sostantivati:
Il tre è il numero perfetto
Il tredici porta fortuna.
Frequento la seconda.
Il tredici porta fortuna.
Frequento la seconda.
Spesso gli aggettivi numerali sono usati con significato figurato in espressioni ormai fisse del linguaggio quotidiano; in tal caso non indicano un valore numerico preciso ma esagerazioni imprecise che si definiscono nel contesto:
Facciamo due passi.
Aveva mille idee per la testa.
Non sa mettere quattro parole in croce.
Aveva mille idee per la testa.
Non sa mettere quattro parole in croce.
I numeri dei testi scritti
Le cifre arabe si usano generalmente:
per evitare parole troppo lunghe: 332 835 lire;
nelle date: 6 agosto 1921 o 6-08-1921
in aritmetica e nell'uso scientifico: 4 x 6 = 24; L'Everest è alto 8848 metri.
I numeri romani si usano generalmente:
con i nomi di papi, regnanti o per indicare i secoli:
Carlo V, Giovanni XXIII
il XX secolo
Primo, secondo, terzo ecc. si possono scrivere con le cifre romane I, II, III o con quelle arabe 1°, 2°, 3°.
Le cifre romane invece non vogliono l'esponente; è quindi errore aggiungerlo. Il motivo sta nel fatto che i numeri arabi senza di esso si leggono diversamente mentre le cifre romane si possono leggere in un solo modo. I secoli si possono indicare con i numeri romani o con la maiuscola: il secolo XIII o il Duecento.
La parte frazionaria nella numerazione decimale è divisa dall'intero da una virgola: è alto m 4, 5; nei sistemi non decimali invece della virgola si trova il punto: parto con il treno delle 9.45 ( si tratta infatti di quarantacinque sessantesimi e non di quarantacinque centesimi!). In questi casi la virgola e il punto si leggono e si pronunciano "e":
m 1,20 = un metro e venti.
Numeri frazionari, moltiplicativi, distributivi e collettivi
Un terzo delle rondine è sul filo.
Una decina di rondini è volata via.
Tre mangiano un verme per ciascuna.
Solo una ne mangia il doppio.
Nella frase Un terzo delle rondini è sul filo, terzo non indica un ordine ma una frazione, cioè la terza parte di un intero (il gruppo di rondini). Terzo non è quindi un numerale cardinale ma insieme al cardinale forma unnumerale frazionario ed è un nome.
Esistono, dunque, oltre ai cardinali e agli ordinali, altri tipi di numerali.
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