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Wagner e il nazismo


L'anno di fondazione del nazismo è il 1933 e, nonostante il compositore Richard Wagner sia morto nel 1883, viene spesso collegato a questa ideologia. Infatti Adolf Hitler che è stato un grande ammiratore di Wagner, considerava Parsifal (il dramma sacro per eccellenza) come uno dei fondamenti dell'ideologia nazista: la casta confraternita dei custodi del Santo Graal incarnerebbe il popolo ariano, minacciato dalla corruzione e dal desiderio impuro.

Wagner scrisse un famoso saggio Das Judenthum in der Musik ("Il giudaismo nella Musica") dove attacca gli ebrei in generale.
La prima versione di questo articolo è apparsa nella rivista Neue Zeitschrift für Musik con lo pseudonimo di K. Freigedank ("Libero Pensiero"). In una lettera datata aprile 1851 e destinata a Franz Liszt, Wagner ha ammesso di aver usato uno pseudonimo per evitare che venisse travolto da domande sugli ebrei e quindi per non creare un fatto puramente personale.

Wagner sostiene che gli ebrei non sono in grado di parlare correttamente le lingue europee e che il parlato ebraico presenta un carattere simile a un "bla bla intollerabilmente confuso", composto da rumori fastidiosi come scricchiolii, cigolii, ronzii, incapaci di esprimere la vera passione. Questo, dice, li interdice da qualsiasi possibilità di creare canzoni o comporre musica.

Le sue concezioni razziste – sempre per via del tutto ipotetica – dovrebbero ritrovarsi ne L'anello del Nibelungo, dove l'amore incestuoso tra Siegmund e Sieglinde rappresenterebbe la nascita di una razza superiore (i figli del dio Wotan) e dove lo stesso fallimento della "grande idea" di Wotan rappresenterebbe il supremo sacrificio dello spirito germanico di fronte all'avversità del mondo

Nonostante le sue dichiarazioni pubbliche contro l'influenza ebraica nella musica, e anche le sue esternazioni contro il popolo ebreo, Wagner aveva numerosi amici ebrei e sostenitori anche nel suo ultimo periodo. Tra questi vi erano il suo conduttore preferito Hermann Levi, i pianisti Carl Tausig e Joseph Rubinstein, lo scrittore Heinrich Porges e molti altri. Nella sua autobiografia, scritta tra il 1865 e il 1870, ha dichiarato che la conoscenza con l'ebreo Samuel Lehrs avvenuta a Parigi nei primi anni del 1840 è stata una delle più belle amicizie della sua vita. Restano, quindi, gli elementi dell'enigmatico, e del opportunista, atteggiamento personale di Wagner nei confronti degli ebrei.



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