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Di febbraio - Folgore da San Gimignano

Testo, parafrasi, analisi e commento del sonetto "Di febbraio" di Folgore da San Gimignano.

Testo:

E di febbraio vi dono bella caccia
di cerbi, cavrïuoli e di cinghiari,
corte gonnelle con grossi calzari,
e compagnia che vi diletti e piaccia;

can da guinzagli e segugi da traccia,
e le borse fornite di danari,
ad onta degli scarsi e degli avari,
o chi di questo vi dà briga e 'mpaccia;

e la sera tornar co' vostri fanti
carcati della molta salvaggina,
avendo gioia ed allegrezza e canti;

far trar del vino e fumar la cucina,
e fin al primo sonno star razzanti;
e poi posar infin' alla mattina.



Parafrasi

Nel mese di febbraio vi dono caccia propizia
di cervi, caprioli e cinghiali,
vesti succinte con robuste calzature,
e una compagnia che vi piaccia e vi faccia divertire;

cani da guinzaglio e segugi atti a seguire le piste,
e borse piene di denari, per scorno dei taccagni e degli avari,
che, riguardo al denaro, vi affliggono e vi danno impaccio.

E la sera tornerete con i servitori
carichi di molta selvaggina,
cantando allegri e felici;

farete tirare fuori il vino e affumicare la cucina,
starete brilli fino al primo sonno:
e poi riposerete fino al mattino.



Commento

Il secondo sonetto ha un ritmo più vivace: descrive una scena in azione, un febbraio animato dalla caccia, dai canti. E' un mese per chi ha la borsa ben fornita di denari, ama spendere, stare in allegria e bere, poiché tutti dovranno «fin al primo sonno» essere brilli.



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