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Le parole variabili e invariabili

Come abbiamo recentemente spiegato, il periodo è composto da proposizioni che a sua volta sono determinate dai verbi.

Se ad esempio confrontiamo le due frasi:
- Uffa! Il compito è davvero difficile e io non so se lo finirò da sola.
- Uffa! I compiti sono davvero difficili e noi non sappiamo se li finiremo da soli.

Se scomponiamo le seguenti frasi, notiamo che le singole parole hanno diverse funzioni all’interno della frase, a seconda di tali funzioni vengono classificate in variabili (subiscono mutazioni) e invariabili (non subiscono mutazioni). Confrontando le due frasi precedenti noteremo:

Variabili:
Il compito è difficile io so lo finirò sola
I compiti sono difficili noi sappiamo li finiremo soli.

Invariabili: Uffa, davvero, e, non, se, da

Le parole variabili mutano per dare informazioni di genere, numero, modo, tempo e persona. Le classi di parole variabili sono cinque: sostantivi (compito), articoli (il), aggettivi (difficile), pronomi (io, lo), verbi (è, finirò).

Le parole che non mutano mai vengono chiamate invariabili. Le classi di parole invariabili sono quattro: avverbi (davvero, non) preposizioni (da), congiunzioni (e, se), esclamazioni (uffa).



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