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Chi la fa l'aspetti - Significato

Cosa significa il proverbio "Chi la fa l'aspetti" inteso come qualcosa che ritorna indietro: origine, spiegazione e come si usa nella lingua italiana.

Chi la fa l'aspetti è un noto proverbio italiano di cui però non se ne conosce l'origine, come spesso accade per buona parte dei proverbi.

La locuzione latina è "Fraus in auctorem recidit".

Il detto in lingua inglese è: "What goes around comes around".


Significato

Il proverbio sta a significare che chi danneggia gli altri deve aspettarsi risposte e reazioni dello stesso tipo, questo perché ad ogni sbaglio segue, di regola, una punizione.

Si tratta dell'effetto boomerang, lo conoscete? Il boomerang è uno strumento in legno che ha origini primitive, veniva lanciato per cacciare e per colpire i nemici in guerra. La forma dei boomerang moderni è sottile e ricurva, e conferisce al boomerang proprietà aerodinamiche che influiscono sulla sua traiettoria e sul suo movimento in aria: mentre è in volo, il boomerang ruota su sé stesso, percorre una traiettoria curva e, se è stato lanciato correttamente, può tornare indietro alla persona che l'ha lanciato.

In questo caso (senza un boomerang) cosa torna indietro? Il torto subito!



Uso

Questo proverbio può essere utilizzato da chi ha appena visto o ha ricevuto uno scherzo di cattivo gusto, come da avvertimento per chi ha compiuto il fattaccio.


Esempio:

- Ora mi ritrovo con la maglietta tutta bagnata! Sei contento adesso? Chi la fa l'aspetti...



Curiosità

- Esiste un altro proverbio che esprime lo stesso concetto è "Chi di spada ferisce, di spada perisce".

- Nella favola La volpe e la cicogna scritta da Esopo e da Fedro la morale è Chi la fa l'aspetti.

- Un'altra bella favola, poco conosciuta, è quella che ha come protagonisti un falco e un gallo:

"Lottando un gallo e un pavone nell'area tra loso per il potere, la vittoria era dubbia. Allora il gallo chiese per la controversia come arbitro un falco che fosse giudice a lui propizio. Riteneva infatti che lui sarebbe venuto al cospetto del falco con l'avversario e che quello sarebbe stato divorato dal rapace uccello. Infatti giungendo il pavone e il gallo davanti al giudice, il falco offriva il suo incarico, per esporre la propria causa, il falco prese quello che per primo aveva chiesto il suo aiuto. Allora il gallo stupefatto disse: no me, ma quello che ti ho portato devi divorare. Ma a quello il falco disse severamente: non voglio credere che mi sfuggi dai miei artigli oggi, poiché è giusto che tu stesso sopporti quello che hai voluto fare al pavone. Quello che pose insidiosamente trappole prepara per se stesso la rovina."



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