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La Musica Greca Antica

Riassunto:

Della musica greca noi abbiamo diversi documenti scritti da cui possiamo rilevarne la sua funzione e la sua importanza. Nella Grecia antica la musica, però, non veniva quasi mai scritta e quindi non è stata tramandata alle altre generazioni, in ogni caso siamo a conoscenza la musica greca si basava sui nomoi, delle melodie che si rivolgevano verso le divinità o tipiche di una determinata regione.
La legenda dice che i numerosi nomoi sono stati raccolti e ordinati da Terpardro nel VII secolo a.C. a Sparta. Questi nomoi erano differenti tra di loro, ad esempio c’erano quelli che tranquillizzavano, quelli che facevano pensare e quelli che incitavano alla battaglia.

I poeti musicisti

I nomoi venivano utilizzati dai poeti greci che spesso ritroviamo illustrati nelle raffigurazioni del tempo con strumenti musicali. Secondo i greci poesia e musica avevano un legame forte, infatti la poesia era quasi cantata ed i poeti non si limitavano a scrivere ma anche a comporre musica.
Ed appunto a seconda dell’evento veniva utilizzano un nomos diverso (nomos sarebbe nomoi al singolare).

I nomoi passano di moda

La musica greca era monodica, si basava su una sola melodia e veniva eseguita o da un cantante solista o accompagnato da uno strumento o da un coro.
Nel 500 a.C. i nomoi passarono di moda e vennero sostituiti dalle armonie, erano delle scale, cioè suoni liberi scelti dal compositore che creava melodie sempre diverse ed originali.
Anche le armonie come i nomoi erano diversi tra di loro e servivano per cambiare l’umore di una persona.
Nel V secolo a.C in Grecia fioriscono varie forme letterarie, la più famosa è la tragedia, un genere teatrale che raccontava le avventure degli eroi come ad esempio della guerra di Troia, o fatti storici. Tra i principali artisti greci di questo periodo storico vi sono Eschilo, Sofocle ed Euripide, che erano sia poeti ma anche musicisti. Se prima venivano musicate solo le parti destinate al coro, da qui in poi vennero musicate anche le parole dei singoli attori, e le tragedie si riempirono di musica come nelle opere di Mozart e Verdi.

Musica ellenistica

Dal IV secolo inizia un nuovo periodo storico: l’Ellenismo, periodo in cui Alessandro Magno aveva conquistato parecchi territori, grazie a lui la cultura greca si è diffusa anche fuori dalla Grecia, i gusti del pubblico era diversi e di conseguenza anche la musica risentiva di tale cambiamento e vennero sperimentate nuove armonie che non rispettavano più le vecchie regole. La musica era rivolta a un grande pubblico che preferiva lo spettacolo a scapito della raffinatezza, attraverso danze e cori eseguiti da cantanti famosi.
Nell'epoca ellenistica la musica si è sviluppata parecchio con l’apertura di scuola musicali ovunque, con la nascita delle orchestre e una nuova tecnica di fare musica.
Tale sviluppo è stato successivamente assorbito dai romani fino al V secolo d.C.
La cosa che particolarizzava la musica di questo periodo era il repertorio infatti i cosiddetti cantati famosi cantavano musiche del loro repertorio che pur essendo vecchie non passavano mai di moda e piacevano alla gente.



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