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Giuseppe Ungaretti - Riassunto: vita, opere, poetica

Appunto di italiano contenente la biografia in sintesi di Giuseppe Ungaretti e riassunto breve e semplice su poetica e opere.
Ungaretti

Giuseppe Ungaretti è uno dei massimi poeti italiani del Novecento e una delle voci più struggenti della poesia di guerra di tutti i tempi.






La vita

Giuseppe Ungaretti nacque ad Alessandria d'Egitto da genitori lucchesi nel 1888. Trascorre l'infanzia e l'adolescenza in Egitto dove i genitori erano emigrati al tempo dei lavori del canale di Suez. Importanti saranno i suoi ricordi di questo periodo: deserti, miraggi, beduini, ecc., che gli daranno l’ispirazione per molte sue composizioni. Nel 1912 si trasferisce a Parigi per studiare alla Sorbona (e nel tragitto vide per la prima volta l'Italia, la terra dei suoi genitori), viene a contatto con l'ambiente del simbolismo francese che influisce sulla sua formazione letteraria: frequenta pittori (Leger, Severini, Picasso, Modigliani, De Chirico…) e scrittori (Apollinaire, Soffici, Palazzeschi…). Pubblicò le sue prime poesie sulla rivista futurista Lacerba. Tornato in Italia aderisce al fascismo, lavora corrispondente da Parigi de Il Popolo d’Italia fondato da Mussolini e quest’ultimo firma una prefazione a un’edizione del 1923 di Allegria di naufragi e si sposa con Jeanne Dupoix. In seguito prende parte alla prima guerra mondiale e combatte come soldato di fanteria volontario sul Carso contro gli austriaci, esperienza che lo segna come uomo e come poeta.
La guerra di trincea non da spazio a delle azioni grandi, perché ha una realtà giornaliera molto squallida: fame, freddo e sporcizia, oltre all'angoscia della morte costantemente in agguato. A tutto questo si aggiunge la consapevolezza dell’inutilità e atrocità del conflitto.
Dopo essersi stabilito a Roma e aver superato una crisi religiosa, che si risolve con un avvicinamento alla fede cattolica, si reca nel 1936 in Brasile per insegnare letteratura italiana all'università di San Paolo e qui la sua vita viene sconvolta dalla morte di Antonello, il figlio di nove anni.
Ritornato in Italia nel 1942 assiste alla devastazione della seconda guerra mondiale e rimase profondamente impressionato dalla tragica occupazione nazista nella capitale; insegna per molti anni all'università di Roma dedicandosi alla prosa e alla traduzione di poeti stranieri ed è considerato un maestro indiscusso già di grande fama internazionale..
Nell’immediato dopoguerra, a causa dei suoi trascorsi fascisti, fu fortemente criticato dagli intellettuali più in vista e ne soffrì amaramente, Nel frattempo, però, la sua poesia veniva conosciuta e apprezzata dal grande pubblico. Ungaretti fu inviato a tenere conferenza all’estero e per due volte sfiorò il premio Nobel (che sicuramente avrebbe meritato ma che probabilmente non ricevette mai sempre per i suoi trascorsi fascisti).
Morì a Milano all'età di 82 anni. Era la notte del primo giugno 1970.



Le opere

Tra le sue raccolte di versi ricordiamo:
"Il porto sepolto" (1916), la sua prima raccolta di poesie che in seguito venne ampliata nella raccolta "Allegria di naufragi" (1919): sono state scritte durante la sua dolorosa esperienza di guerra, tra un momento di tregua e l'altro in trincea e sono caratterizzate dallo spazio banco per creare delle pause, da versi brevi ma ricchi di significato, da titoli evocativi, uso di similitudini, metafore e analogie. Inoltre abolisce la punteggiatura e raramente fa uso delle congiunzioni perché secondo Ungaretti la parola, che deve essere pura ed essenziale, si arricchisce di significato grazie all'isolamento dalle altre parole.

Sentimento del tempo (1933): è una poesia nuova caratterizzata da analogie complesse e per questa raccolta che Ungaretti è considerato il precursore dell'Ermetismo. I temi trattati non sono più la guerra bensì religiosi e il destino dell'uomo.

Il dolore (1947): la raccolta che raccoglie l'e i lutti familiari del Poeta, come quello del figlio e del fratello ma è anche il libro che più ama perché parla delle persone a lui care.

Altre raccolte sono La terra promessa (1950); Un grido e paesaggi (1952); Il taccuino del vecchio (1960). L'edizione definitiva delle sue opere, col titolo Vita d'un uomo (1969) raccoglie anche numerose traduzioni, soprattutto di poeti francesi e inglesi.



Il pensiero

Allegria-dolore: L'originalità del pensiero di Ungaretti sta proprio in questo binomio (non a caso tali parole intitolano due sue raccolte): l’uomo è inevitabilmente infelice, creatura nata per soffrire, ma può riscattare la sua misera condizione in quanto anche nel momento di massima sofferenza l'individuo può recuperare la propria identità primordiale ed affrontare il dolore con orgoglio e coraggio, felice di essere parte dell’Universo armonico e perfetto. Non si tratta di consolazione, la sofferenza rimane, né rassegnazione, ma di un vero e proprio slancio vitale sull'orlo dell'abisso.


Ungaretti e la guerra
Ungaretti ritiene la poesia strumento di conoscenza della realtà, sia quella interiore della coscienza, sia quella esteriore dell'universo. Il poeta sente l'esperienza della guerra non come un'occasione di eroismo e di esaltazione patriottica ma come immensa tragedia che rivela la fragilità dell'uomo in balia di un destino più grande di lui: lo rende consapevole della solitudine, del dolore, della pena di esistere.
La sua ricerca della quiete, il suo amore per la vita, lo spingono a opporre alla crudeltà e al dolore un comune sentimento di fraternità.




Poesie celebri

Non andiamo a spiegare qui le singole poesie perché, all'interno di esse troverete il testo, le parafrasi, l’analisi del testo, il commento e le figure retoriche.
  1. Fratelli
  2. San Martino del Carso
  3. Soldati
  4. Veglia
  5. La Madre
  6. Sono una creatura



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