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Riassunto: Hegel - La filosofia della natura

Nella filosofia della natura, la natura è concepita come un essere alto rispetto all'idea, cioè come la realtà più lontana ed estranea al pensiero. Se la logica definita come dio prima della creazione,questo è il momento della creazione. Hegel definisce questo passaggio un'alienazione cioè un divenire altro da se. La natura è una realtà dotata di leggi e, la filosofia della natura è descrizione dei modi in cui essa si organizza e si sviluppa,riconoscendo in essa la presenza di una razionalità. Nella natura cogliamo i livelli diversi di realtà e complessità. I livelli superiori non possono esser fatti destare da quelli inferiori:la vita non su esser fatta derivare dalla natura inorganica. Vale esattamente il contrario:sono livelli superiori a spiegare e giustificare i livelli inferiori. Qui per Hegel sta la differenza fra scienza empirica e la filosofia della natura. La prima si lingua a descrivere la realtà attraverso processi esaminati distintamente nella loro specificità,la seconda concepisce la natura come una totalità. Hegel come Schelling ha una visione organica della natura.


Per Hegel vi sono tre diversi livelli di organizzazione della natura: Meccanica, fisica dei corpi e fisica organica.

1) La meccanica è il livello inferiore della realtà. È il piano della pura esteriorità dei fenomeni, evidente nello spazio e nel tempo. Il piano della meccanica culmina nella gravitazione universale che afferma una visione dinamica della natura e permette di guardare ai fenomeni sotto l'aspetto quantitativo.

2) Con la gravitazione la conoscenza della natura coglie solo l'aspetto superficiale della realtà. Si richiede un livello maggiore e diviene fisica dei corpi,studio della materia sul piano qualitativo, cioè attraverso le proprietà che la caratterizzano.

3) Il culmine dei processi della natura è costituito dall'affermarsi di una forma superiore di organizzazione, quella dell'organismo (fisica organica). La natura come totalità regolata da un fine si manifesta solo negli individui viventi. In essi il fine è la vita ed è in vista di questo fine che operano e funzionano i diversi organi.


Hegel distingue tre dimensioni dette vita organica: geologica, vegetale e animale.

Le tre funzioni degli animali sono:
  1. la sensibilità, capacità e sentire il mondo esterno;
  2. l'irrabilità, capacità di reagire a stimoli esterni; 
  3. la riproduzione, generando altri esseri l'individuo si rinnova i loro, per estinguersi. Muore in nome dei diritti della specie. 

L'uomo è un essere che vive e si riproduce ma sa anche autodeterminarsi, cioè esistere come autocoscienza e libertà. La morte non è annichilimento ma affermazione della sua universalità nella specie.
L'idea orientale della morte si lega all'immagine della fenice. È un'idea legata al corpo che non conviene allo spirito. L'idea occidentale invece è quella del ringiovanire nello spirito, cioè non del semplice ritorno alla sua forma, ma della sua trasfigurazione.



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