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Domenica die - Folgore da San Gimignano

Testo:

Alla dimane, all’apparer del giorno
venente, che domenica si chiama,
qual piú li piace, damigella o dama,
abbiane molte che li sien d’attorno;

in un palazzo dipinto ed adorno
ragionare con quella che piú ama;
qualunche cosa che desia e brama,
venga in presente senza far distorno.

Danzar donzelle, armeggiar cavalieri,
cercar Firenze per ogni contrada,
per piazze, per giardini e per verzieri;

e gente molta per ciascuna strada,
e tutti quanti il veggian volentieri:
ed ogni dí di ben in meglio vada.


Parafrasi

E' il giorno dopo, allo spuntare del giorno che viene, che ha nome domenica, [il giovane signore] abbia molte donzelle e fanciulle, quelle che più gli sono care, intorno a sé; possa stare a conversare in un palazzo sontuosamente affrescato con colei che ama più d'ogni altra; tutto quello che desidera gli si presenti subito senza indugio. Vi siano danze di giovinetti, tornei di cavalieri, e si percorra Firenze per ogni contrada, per piazze, per giardini e per orti; e molta gente vi sia in ogni strada, e tutti quanti vedano ciò con piacere; e ogni giorno vada di bene in meglio.


Commento

La domenica mattina è destinata alla conversazione con dame e fanciulle, nel bel palazzo tra dipinti e ornamenti: e ciascuno sceglierà la persona e l'argomento che più ama e non sarà distratto da altre occupazioni. Così, nella serena suggestione platonica.



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