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4° capitolo, Ka-be, Se questo è un uomo - Riassunto

Il ka-be è l'ospedale del campo; in questo capitolo l'autore spiega l'organizzazione di questa struttura, dal momento che lui stesso vi si è recato a causa di un infortunio.
Compagno di lavoro di P.Levi è Null Achtzehn, colui con cui nessuno vorrebbe lavorare. come un cavallo da traino senza astuzia, cioè quello che lavora più di tutti e va avanti fono a che le forze glielo consentono, senza espressione, vuoto dentro e fuori non mostra nessuna di quelle comuni furbizie per sottrarsi al lavoro o quantomeno alleviarlo scegliendo i pezzi migliori da trasportare. Il lavoro in questione è il trasporto di pesantissime traversine di ghisa che possono pesare fino ad 80 kg, per cui tutti si avvicendano in massa vicino la catasta per scegliere quelle più corte e leggere. Durante il trasporto di uno di questi carichi sulle spalle Null inciampa facendo cadere anche l'amico che si ritrova a terra con un piede ferito. Il dolore è molto intenso, dopo due ceffoni il protagonista si rimette in piedi e continua la giornata di lavoro fino a sera, quando finalmente togliendo la scarpa scopre che questa è diventata una zuppa di sangue. Dopo cena andrà in ka-be cioè l'infermeria. Si tratta di una decina di baracche dove pochi vi soggiornano più di 2 settimane e nessuno più di 2 mesi: entro questi termini si è costretti a guarire o morire. E' notte e la fila davanti l'ambulatorio è lunga.
A questo punto punto inizia la narrazione della vita nel ka-be, le sue regole e dei suoi occupanti come per esempio è proibito entrare con le scarpe e con il berretto in testa. Giunto il proprio turno il protagonista lascia le scarpe in deposito e si accoda ad una nuova fila per le visite alle quali si deve giungere nudi per ricevere il termometro. L'autore è rispedito in baracca, l'indomani mattina si ripresenta per la visita in ka-be dove è vietato portare cucchiaio, gamella, berretto e guanti. I pazienti vengono fatti spogliare al freddo e fatti docciare 2 volte. L'attesa dura 10 ore di cui 6 nudi. dopo una rapidissima visita, senza spiegazione alcuna, l'autore è assegnato al block 23. Qui viene deriso in quanto italiano, poiché è risaputo che questi si fanno derubare facilmente. Finalmente giunge il momento di entrare in dormitorio. Qui la vita appare migliore a questi poveri disgraziati: non fa freddo, non si lavora, sveglia alle 4, si dorme e si passa la visita medica.
Levi fa conoscenza con i 2 vicini di cuccetta, un olandese e un ebreo polacco. Quest'ultimo il giorno successivo è stato messo in uscita con il gruppo di quelli che non fanno più ritorno. L'olandese spiega che i dissenterici ogni 3 giorni sono sottoposti a visite volte a verificare che effettivamente il paziente è malato e non stia lì in ka-be a vegetare per non lavorare e per dimostrarlo il malato, in fila, giunto il proprio turno deve dimostrare di esserlo in un secchio di alluminio, che sarà sottoposto ad un infermiere il quale valuterà se realmente si tratta di dissenteria.
Il ka-be è il lager non fisiologico, è dove si riprende per un attimo coscienza di quello che si è diventati, si parla di fame e di lavoro, di quanto è stato tolto e della vita passata. Almeno quando si lavora e si soffre non si ha il tempo di pensare. Il ka-be è il Lager.



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