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Tema sulla Crisi e sul Lavoro Precario

Considerato l'attuale stato di crisi mondiale dell'economia e il mercato del lavoro in Italia dove si va diffondendo il lavoro ''precario'' o ''flessibile''ovvero caratterizzato da forme contrattuali a tempo determinato ( i cosiddetti contratti di lavoro atipici) quali prospettive, aspettative, timori nutri riguardo al tuo lavoro ed alla tua vita futura?

Tema Svolto:
Siamo nel 2013 e solo venti anni fa si credeva che il mondo sarebbe stato diverso con l'introduzione di nuove tecnologie e scoperte scientifiche, per esempio c'era chi credeva e sosteneva alla diffusione di auto volanti ma se quelli erano solo pensieri, la realtà è ben diversa. Ci troviamo in una situazione strana, improvvisamente si è abbattuto nei diversi paesi d'Europa e in particolar modo in Italia un fenomeno negativo che viene sintetizzato con la parola: crisi. La crisi ha diviso il nostro Paese, c'è chi sostiene che la colpa sia della cattiva gestione dei soldi e chi invece da' la colpa ai giovani che vorrebbero tutti il posto fisso. Chi sostiene che il lavoro in Italia c'è e che anzi in alcuni settori c'è forte richiesta è il più delle volte una persona che gode di un'ottima disponibilità economica, di una casa, di un auto e anche molto esperienza alle spalle e saprebbe giustamente cambiare il suo stile di vita in qualsiasi momento; chi invece si scaglia a favore dei giovani disoccupati ed in cerca di lavoro si mette nei loro panni perché per fare esperienza bisogna lavorare ed i corsi di formazione servono a ben poco se dopo averli frequentati non sono i corsi stessi a dare i nominativi giusti delle aziende che ricercano personale e quest'ultimi si scagliano contro le istituzioni che sprecano i soldi in eventi futili a scapito di quelli che potrebbero apportare delle migliorie nel nostro Paese. Non siamo completamente poveri solo perché la maggior parte dispone di genitori molto buoni che ci sostengono ma senza l'aiuto di essi probabilmente saremmo tutti nella strada ad elemosinare. Attualmente la società vive di rendita, i figli campano a spese dei genitori, gli anziani non riescono ad arrivare a fine mese e quando la situazione è più grave ecco che scattano i suicidi. Il lavoro manca, anzi, il lavoro è sempre stato scarso in Italia perché la scelta degli impiegati o in qualsiasi altro campo lavorativo non si basa sulla meritocrazia ma sulla raccomandazione o corruzione e questo avviene ovunque basta semplicemente accendere la tv ed ascoltare il primo telegiornale imparziale. Di recente diversi politici dissero che i giovani non devono ambire da subito al lavoro indeterminato perché non tutti possono essere fortunati alla prima occasione e prima dovranno accontentarsi dei lavori precari, il cui significato è l'incertezza del lavoro in futuro e l'inadeguato pagamento che serve a malapena a sopravvivere nel presente. Il problema sorge col passare degli anni perché fin quando si è minorenni i lavoretti vanno più che bene ma quando si ha già un diploma il tutto diventa più difficile perché le aziende richiedono sin da subito esperienza, cosa che la gran parte delle scuole a parte quel poco di teoria che si studia non può garantire anche se alcune volte vi sono aziende che assumono per un periodo di prova retribuito,ma anche questo però sta scomparendo giustamente per via della crisi data la mancanza di tempo. Ancora più la grave è la situazione dei neolaureati che già sono più grandi e meno attratti dai lavori mediocri a cui però devono abituarsi perché la loro laurea come capita spesso non porta particolari vantaggi e questi saranno i futuri call center, camerieri, cassieri, commessi ecc. Più avanti si va con l'età e più le porte del mondo del lavoro tenderanno a chiudersi, ma allo stesso tempo cercando subito lavoro senza avere esperienza non risolverà la situazione perché si noterà subito la scarsa esperienza in un determinato compito rispetto ad altri. Nel caso in cui, però, si riesce ad agguantare un lavoro a tempo determinato, che di certo non è il sogno di nessuno ma che è ormai il bisogno di molti, bisogna limitarsi a fare la vita del risparmio evitando anche di uscire nei weekend con gli amici per risparmiare i soldi della pizza e della benzina, questo comporta una chiusura di se stesso per colpa di un lavoro che nemmeno piace fare ma che si fa solo perché non se ne può fare a meno.
Io non sono d'accordo con le persone che dicono che i lavori sono tutti belli e che bisogna accontentarsi perché ogni persona deve essere fiera del suo lavoro e ricevere uno stipendio dignitoso che gli possa garantire un po' di tempo per divertirsi, i soldi per curarsi in caso di malattia e quelli per potersi creare una famiglia, cose che certamente il lavoro precario non può garantire. Sinceramente non penso che i fondi che promettono di dare alle aziende possano risolvere buona parte della crisi e dare un impiego ai disoccupati, specialmente quelli giovani, anzi penso che chi ha un azienda si sia abituato a lavorare con meno operai e che non ne avrà più bisogno di altri, mentre prima gli potevano servire per 'lusso', nel senso che poteva risparmiarsi un bel po' di fatica adesso gli stessi dirigenti della azienda si mettono nei posti di lavoro per controllare ancora di più chi batte la fiacca. La soluzione potrebbe essere quella di crearselo il lavoro, inventare un qualcosa che nessuno ha già realizzato oppure optare per settori ancora poco sviluppati come il lavoro su internet o le risorse rinnovabili anche se non è facile ed il tempo da dedicare per approfondire nuovi settori di lavoro è molto mentre nella società in cui viviamo il tempo non solo non si ferma ma va sempre più veloce.



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