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Tema sulla Violenza negli Stadi

Temi Svolti: Il teppismo allo stadio: una deprecabile manifestazione di violenza a margine dello sport. Scrivi un articolo di commento per trattare questo fenomeno che rattrista il mondo dello sport.

La violenza negli stadi che si manifesta mediante il tifo di persone senza scrupoli è un fenomeno ricorrente nelle domeniche calcistiche del nostro Paese, nonostante le misure preventive come il massiccio schieramento delle forze dell’ordine, in particolare nelle partite considerate a rischio e il servizio di scorta per i tifosi ospiti dalla stazione ferroviaria sino allo stadio. Il calcio che dovrebbe essere uno spettacolo è oggetto di cronaca non solo per i goal ed i gesti atletici ma per gli scontri tra tifosi prima della partita che si cimentano a lanciare lacrimogeni e petardi ai pullman dei tifosi rivali e alla polizia se questi arriva in loro soccorso. La polizia che viene attaccata il più delle volte è costretta anch'essa a controbattere l’attacco per difendersi attraverso l’uso dei manganelli. Spesso queste guerriglie che si vengono a creare fuori dallo stadio oltre a causare parecchi danni ad auto, negozi, muri, cassonetti finiscono col causare numerosi feriti innocenti ed anche vittime.
Le morti da stadio rappresentano ovviamente l’aspetto più drammatico del teppismo legato al gioco del calcio. Dei non pochi momenti tristi che accompagnano la storia di questo amatissimo e seguitissimo sport la strage dello stadio Heisel di Bruxelles avvenuta il 29 maggio 1985 a Bruxelles nel corso della partita di Coppa dei Campiono tra Juventus e Liverpool, dove i supporter inglesi, ubriachi ed insoddisfatti dell’andamento della partita abbatterono la parete divisoria che li separava dai tifosi italiani e ciò comportò 32 vittime italiane e moltissimi feriti. Inoltre la partita fu giocata ugualmente nonostante i morti presenti ancora sugli spalti per motivi di ordine pubblico.
Il tifo è un’emozione fortissima e soprattutto contagiosa, esso può causare rabbia e frustrazione al tifoso che ha pagato il biglietto dello stadio, tra l’altro molto costoso, per vedere giocare la propria squadra malissimo. Per questa ragione i tifosi che non sanno controllare queste emozioni e che prendono molto sul serio l’aspetto della partita tendono a aggredire chi vicino a loro, magari esulta al gol della squadra avversaria, oppure prende in giro un giocatore rivale in modo evidente.
Questi tifosi che solitamente se la prendono più del solito sono quelli che vanno a sedersi solitamente nelle curve e prendono il nome di ultrà. Essi seguono la propria squadra del cuore fuori casa e legano anche con persone che non si conosco ma che comunque tifano per la stessa squadra un forte legame, questo è una cosa bella se non fosse che in questi gruppi, vi è una minoranza di persone che fa della delinquenza il suo principale obbiettivo e si finge tifoso solamente per creare episodi di violenza.
Gli ultrà non sono però persone da emarginare o da escludere dallo stadio, anzi sono proprio loro che danno la carica alla squadra del cuore a tenere duro in campo, e gli stessi dirigenti agevolano tali gruppi di persone e finanziano le loro coreografie. L’unica cosa che si può fare è riorganizzare il tifo, ed è quello che si sta facendo pian piano. Ad esempio bisogna educarli ai sani valori dello sport e della società, facendo capire loro che non è sbagliato parteggiare in modo caloroso e colorito per la loro squadra, ma lo è farlo contro l’altra ed i suoi tifosi; che non è scorretto seguirla in ogni incontro, emozionarsi per le sue azioni, gioire per le vittorie e rattristarsi per le sconfitte, ma lo è esasperare e drammatizzare in maniera violenta le passioni che nascono dal mondo del calcio e che lo sostengono.



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