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Tema: Libertà e dignità dell’uomo

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La libertà è il bene più prezioso che l’uomo possa avere: essa è data dalla possibilità di poter disporre di se stesso senza controlli, coercizioni o costrizioni.

La dignità possiamo definirla come il rispetto e la coscienza di sé in quanto persona umana. I due concetti in questione potrebbero sembrare correlati, ma non è così, perché un individuo può avere dignità, pur senza essere libero, e viceversa.

Nello Stato moderno la libertà ha la giusta considerazione che merita e, per quanto riguarda l’Italia, la Costituzione repubblicana la tutela e la garantisce sotto varie forme. Innanzi tutto viene garantito il diritto alla libertà della persona fisica, in base al quale non è ammessa alcuna forma di detenzione, ispezione o perquisizione e non è permessa qualsiasi altra forma di restrizione della libertà personale, se non dietro atto motivato dell’autorità giudiziaria e solo nei casi e nei modi previsti dalla legge. Sono poi garantite la libertà di domicilio, come pure la libertà e la segretezza della corrispondenza e di ogni altra forma di comunicazione. Nello stesso tempo, viene assicurata la libertà di circolazione dentro il territorio dello Stato e fuori di esso, osservando, s’intende, gli obblighi di legge.
Viene ancora protetta ogni forma di libertà di espressione del pensiero e di comunicazione con gli altri cittadini. Ciò può realizzarsi sia con la parola sia con lo scritto e con ogni altra forma di espressione e viene stabilito che la stampa è libera e non può essere sottoposta ad autorizzazioni o censura.
Bisogna ancora ricordare il diritto alla libertà di riunione e di associazione, in base al quale i cittadini hanno il diritto di riunirsi pacificamente e senz'armi.
Ma, oltre alla libertà fisica e a quella di stabilire rapporti con i propri simili, viene garantita anche la libertà di religione, che consente sia di manifestare la propria fede sia di esprimerla con il culto.
L’uomo purtroppo non ha sempre goduto di questo diritto fondamentale. Bisogna ricordare che presso tutti i popoli dell’antichità vi era una netta distinzione tra schiavi e liberi. I primi erano trattati non come esseri umani e con una loro dignità, ma quasi come  bestie: esisteva un loro mercato e chi li comprava poteva disporre di loro come meglio voleva essendo padrone della loro vita.
Ci sono voluti secoli di lotte, guerre e rivoluzioni, perché ogni uomo vedesse riconosciuta, in quasi tutti gli Stati, la propria libertà.
Ma la vera libertà, non dobbiamo nascondercelo, è quella dal bisogno. L’uomo è veramente libero e può esprimere tutta la sua dignità di essere umano quando può dirsi affrancato da ogni forma d’indigenza. Purtroppo questa condizione non è stata raggiunta da tutti: ancora troppi esseri umani sono schiavi della loro povertà, che non riescono a superare. A parte le popolazioni del cosiddetto Terzo Mondo, anche nei Paesi industrializzati e più ricchi si notano tante piaghe sociali e non pochi uomini vi vivono schiavi del bisogno, mancando dei beni più necessari. Questo, però, non vuol dire che essi abbiano rinunciato alla loro dignità. Troppe persone vivono il dramma della miseria con estrema compostezza, senza chiedere aiuto a nessuno e cercando in tutti i modi di nascondere il loro stato d’indigenza.
Vi sono parecchi pensionati che possono contare su un reddito di poche centinaia di euro, ma non per questo abdicano alla loro dignità e cercano di tirare avanti senza chiedere niente a nessuno. Sono, in effetti, quelli che più meritano il nostro rispetto ed il nostro aiuto.
Ma, se tanti casi del genere si possono contare e notare in un Paese come il nostro, che è tra quelli più industrializzati del mondo, quali sono le condizioni di vita dei popoli che abitano il cosiddetto Terzo Mondo, costituito dall'Africa  dall'Asia e dall'America Latina? Vivono nella miseria più squallida, certo in condizioni peggiori e più precarie delle popolazioni delle nostre regioni povere, ma quanti di quegli uomini hanno, pur vivendo nell'indigenza materiale, consapevolezza di sé, dei propri sentimenti, quanti riescono insomma a salvaguardare la loro dignità di esseri umani, la loro statura morale, conservando integro il rispetto di se stessi?
In alcuni Paesi del Terzo Mondo si verifica, purtroppo, che le popolazioni, indigenti dal punto di vista materiale, siano anche sottomesse a poteri politici autoritari e spesso limitativi delle libertà più elementari.
La libertà umana, potremmo dire, è un dono di natura che distingue, insieme con il pensiero, con la ragione, con i sentimenti, l’uomo dalle bestie. Non ci vuole molto, spinti dalle esigenze vitali e dalle necessità della vita, a stendere la mano davanti ai gradini di una chiesa, Ma quanti si astengono dal farlo e vivono dignitosamente nella loro miseria? In questo sta la grandezza dell’essere umano: nel bisogno di libertà e, insieme, nella dignità del suo vivere.
Abbiamo detto che, in tanti Paesi, gli uomini hanno visto riconosciuto il loro diritto di libertà. In linea generale questo è vero, però le eccezioni sono ancora troppe. Sono ancora tanti quei popoli che vedono calpestati i loro diritti. Le stesse guerre non costituiscono altrettante violazioni della libertà, addirittura della libertà di vivere?
Oggi, in un mondo che ha perduto, quasi tutti i valori, che non conosce più sentimenti, dove domina la violenza più brutale, come possiamo vedere quotidianamente sfogliando le pagine di un giornale o guardando le immagini del nostro televisore, ancora troppi sono privati della libertà. E’ tutelata la libertà di stampa e di espressione del pensiero con ogni mezzo di diffusione, ma a questo proposito dobbiamo chiederci quante persone senza scrupoli e senza una deontologia professionale violano, in suo nome, la personale “riservatezza” cui tutti hanno diritto.
Senza dire che molti, dimenticando ogni codice morale, e si avvalgono della libertà di stampa per eccitare e risvegliare quegli istinti più bassi che sussistono nell'uomo  mettendo sotto l’occhio smaliziato dello spettatore o del lettore racconti di fatti e notizie che spingono all'emulazione.
Spesso assistiamo a fenomeni di questo genere. Dopo aver conosciuto, attraverso i mezzi di comunicazione di massa, avvenimenti raccapriccianti, tanti giovani non solo restano turbati, ma sono portati a compiere gli stessi atti. Questo è uno degli esempi che ci dimostrano come la libertà debba essere usata con raziocinio, in modo da rendere noi e gli altri migliori e non in modo da indurci a compiere gesti inconsulti. In caso contrario, la libertà sarebbe rifiuto e negazione di ogni valore, un classico esempio di libertà esercitata senza dignità. L’uomo, come già detto, si distingue dalle bestie perché è dotato di autodeterminazione, ma accompagnata dal rispetto di sé e degli altri. Saper discernere il bene dal male: questa è la vera libertà che dà dignità all'uomo, quella che non nuoce agli altri.
Qualunque attività umana, dalla più umile alla più impegnativa, da quella di operatore ecologico a quella del professionista, da quella del ciabattino a quella, per esempio, dello stilista di moda e dell’artista, deve essere svolta con dignità, cioè rispettando certi valori, che oggi stanno diventando, purtroppo sempre più rari. L’individuo ha bisogno di provare certe sensazioni, come quella di aver compiuto dovere nei confronti della società, di aver assolto ai suoi compiti, altrimenti la sua vita si trasforma in un succedersi di giorni che, invece di esaltarlo, gli trasmettono un senso d’insoddisfazione, d’inutilità, di vuoto dentro l’anima.



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