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Preistoria in Italia - Riassunto

Riassunto di storia

Se osserviamo la carta fisica dell’Italia, notiamo una grande varietà di ambienti naturali: pianure fertili, fiumi, colline, montagne.
La nostra penisola penetra profondamente nel Mediterraneo. Le lunghissime coste, ricche di insenature naturali, sembrano fatte apposta per favorire la navigazione, e sono a poca distanza da zone di antica civiltà. Durante la bella stagione, imbarcazioni anche rudimentali possono varcare i tratti di mare che separano l’Italia dalla penisola balcanica e dal Nord Africa.
A nord la grande catena delle Alpi, profondamente solcata da ampie vallate, non ha mai rappresentato un ostacolo per chi arrivasse dall'Europa centrale e settentrionale. Non dobbiamo dunque stupirci se l’Italia sia stata caratterizzata fin dalle epoche più antiche da una grande varietà di popoli e culture.

Il popolamento dell’Italia risale alle prime fasi dell’età della pietra. Le prime tracce di presenza umana datano oltre un milione di anni fa e sono riferibili all'Homo erectus, un nostro antico antenato che usava rozzi strumenti in pietra.
Man mano che ci avviciniamo al nostro tempo, i ritrovamenti si fanno più frequenti. In una grotta del monte Circeo, nel Lazio, è stato trovato un esemplare dell’Uomo di Neanderthal, un antico tipo di uomo già capace di costruire complessi attrezzi in pietra (circa 75000 anni fa).
La località ligure dei Balzi Rossi, vicino al confine francese, fu frequentata dall'uomo per oltre 200000 anni. Alcune sepolture databili intorno a 20000 anni fa mostrano il ricco corredo di oggetti decorativi indossati dai defunti.
Un patrimonio artistico particolarmente interessante è rappresentato dalle incisioni rupestri della Val Camonica. Migliaia di graffiti su rocce rappresentano la vita di popolazioni vissute alcune migliaia di anni fa. E’ difficile stabilire l’età di queste incisioni, ma le più antiche risalgono forse agli ultimi tempi dell’età della pietra.
All'inizio dell’età dei metalli (circa dal 2000 al 1600 a.C.) risalgono i villaggi su palafitte della Pianura Padana. Numerosi insediamenti nascevano nelle zone umide e fertili dell’Emilia e della Romagna.
Le costruzioni in legno e frasche, decomponendosi col tempo, hanno lasciato le cosiddette terramare, depositi di materiale organico che furono sfruttati per secoli come fertilizzante prima che ne venisse riconosciuto il valore archeologico.

Nell'ultima fase della preistoria cominciano a comparire civiltà con caratteri locali chiaramente riconoscibili. Nel resto d’Europa questa è l’età dei megaliti (= grandi costruzioni in pietra), di cui abbiamo moltissimi esempi dalle isole britanniche a Malta.
Una civiltà megalitica con aspetti particolari si affermò in Sardegna, dove ancor oggi si possono vedere grandi costruzioni a forma di torre, i nuraghe. L’immagine di questo popolo ci è stata tramandata da statuette in bronzo che raffigurano guerrieri.
A nord-ovest invece si insediarono i Liguri, un popolo di montanari e guerrieri, che occupava un’area molto più vasta dell’attuale Liguria: la Provenza, gran parte dell’arco alino occidentale, il Piemonte, l’Appennino ligure.
I Liguri mantennero a lungo propri caratteri culturali, opponendosi alle influenze straniere, e resistettero aspramente alla conquista romana. La loro immagine è fissata nelle statue tele, figure di guerrieri su lastre di pietra.



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