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Storia di Re Artù

Riassunto:
E' difficile districarsi tra le numerose avventure che coinvolgono i cavalieri della Tavola Rotonda perché sono state ampliate e modificate da molti autori che hanno innestato sulle primitive vicende episodi e personaggi nuovi.
Al centro dei romanzi sta la figura di re Artù.
Misteri e prodigi accompagnano la sua vita fin dalla nascita. Dopo un'infanzia passata nella casa di Antor che crede suo padre, scopre di essere in realtà figlio del sovrano di Britannia Uter Pèndragon quando, unico tra duecentocinquanta cavalieri estrae, per volere divino, una magica spada conficcata nella roccia.
Consacrato solennemente re, lotta con i baroni per consolidare il regno ed estende il suo dominio sui territori del nord, sulla Scozia e sul Galles.
Riunisce intorno alla Tavola Rotonda i più valenti e coraggiosi cavalieri per instaurare un regno di giustizia e di pace. Ogni cavaliere della Tavola Rotonda deve giurare di difendere Cristo contro i pagani, combattere i prepotenti, prendere parte solo a missioni nobili, non uccidere senza motivo, non tradire, non battersi mai per cause ingiuste o per trarre profitto personale, mantenersi puro di cuore e di spirito, amare fedelmente una sola donna per tutta la vita.
Scopo principale dei cavalieri è la ricerca del Santo Graal, il calice in cui, secondo la tradizione, Gesù bevve durante l'ultima cena e in cui fu raccolto da Giuseppe d'Arimatea il sangue sgorgato dal suo costato durante la crocifissione. Quando Merlino, mago e consigliere di Artù, annuncia che la sacra reliquia si trova in un luogo segreto della Bretagna, tutti i cavalieri, tranne il re, partono alla ricerca della preziosa coppa il cui ritrovamento sarà fonte di bene per il regno e restituirà quella purezza di intenti che si è andata perdendo tra gli agi.
La ricerca dura parecchi anni e si frammenta in una serie di avventure.
Riescono ad avvicinarsi al Santo Graal solo tre cavalieri: Perceval, Galahad e Bohor.
Il più duro dei tre, Galahad, figlio di Lancillotto, potrà contemplare il segreto contenuto nel santo calice.
Artù, perso l'amico Lancillotto (che abbandona la Tavola Rotonda perché colpevole di aver amato Ginevra, la moglie del suo sovrano), la stessa Ginevra (che si chiude in convento), Merlino (caduto vittima di un incantesimo), assiste alla fine del suo regno funestato da lutti e rovine.
Il Cavaliere Nero, Mordred, figlio di Artù e della fata Morgana, reclama il potere e le terre del padre e scatena una guerra nella quale periscono a uno a uno tutti i cavalieri della Tavola Rotonda.
Lo stesso Cavaliere Nero muore per mano del padre ma a sua volta lo ferisce mortalmente.
Una nave nera come la notte trasporta Artù morente verso la terra di Avalon dove, in uno stato di morte che non è morte, il grande re attende il momento tra gli uomini.



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