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Arthur Rimbaud: Alba

E' una delle più famose illuminazioni: un piccolo poema in prosa in cui il poeta trascrive, come un sogno, la propria visione di un'alba estiva. Rimbaud è un fanciullo semi-divino immerso sensualmente nella vita pullulante , ombrosa e rorida delle cose all'alba, invaso fino all'annientamento da un desiderio di fusione mistica col mondo e con le sue forme.

Anno: 1873 circa.
Temi: l'affascinante incontro con l'alba, i suoi colori, le sensazioni che suscita, la fusione dell'io con la natura, in una sorta di estasi.

Analisi del testo e commento
In Alba la parola poetica non esprime oggetti o idee precise, ma crea immagini simboliche, nelle quali si riversa il pensiero dell'autore. Egli vuole comunicare in forma del tutto allusiva l'affascinante incontro con la natura in una particolare ora del giorno, precisata fin dal titolo. Ne nasce un'esperienza conoscitiva straordinaria: la fusione dell'io con la natura, l'abbraccio con l'alba, raggiunta e afferrata nel suo corpo immenso.
A dominare il testo è un significato di tipo mistico-erotico, cioè l'avvicinamento progressivo dell'io poetico alla fanciulla-alba. Tale avvicinamento si realizza in più tappe:
  • c'è una prima impresa, che consiste nel riconoscere un fiore al suo risveglio;
  • poi dalla luce argentea che si diffonde viene riconosciuto il passaggio della dea nel bosco;
  • quindi la fanciulla viene spogliata dei suoi veli: è come se il poeta, scoprendo i vari aspetti del paesaggio, denudasse la natura e si avvicinasse a lei per abbracciarla;
  • tale abbraccio si realizza nella conclusione, che ricorre a immagini riprese dal repertorio amoroso.
Illuminazioni è una delle realizzazioni più affascinanti della poetica simbolista. L'autore vi applica il metodo della veggenza: vedere ciò che l'occhio comune non vede, esprimere l'inesprimibile, andare al di là delle normali facoltà razionali. A tale scopo, usa immagini e parole in accostamenti inediti; la realtà esterna viene quasi cancellata; Rimbaud ricrea sulla pagina un mondo stravolto e irreale, dove vigono nuove relazioni, nuove misure e proporzioni. 
Il risultato benché la sintassi si mantenga semplice e piana, è una prosa caratterizzata dall'anarchia e dal disordine formale; una prosa sempre poetica, che si fa verso libero, per ritrarre il caos di un mondo che appare sconosciuto e indecifrabile.



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