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Omaggio all'Italia di Byron

L'intero quarto canto del Pellegrinaggio del giovane Aroldo è dedicato all'Italia di cui Byron ne restò affascinato. La considera una bella donna provata dal dolore e dalla vergogna a causa di tanti conquistatori senza scrupoli ce l'hanno sottomessa e umiliata.

Il giovane Aroldo si trovò a Venezia, sul ponte dei Sospiri, dove vi passavano i condannati che dal Palazzo Ducale passavano nelle prigioni. Per lui la visione di Venezia ha del magico e i suoi palazzi stendono attorno al poeta come una nuvola che porta con sé un millennio di storia. Ora Venezia ha perso il suo prestigio perché è sotto il dominio dell'Austria. La gloria che scompare sembra sorridere ricordando con nostalgia i tempi lontani delle conquiste, quando i popoli sottomessi guardavano rispettosi lo stemma di Venezia dominatrice, con le cento isole della sua laguna. Somiglia a una divinità marina e le tante torri danno un aspetto cuspidale alla città. Ella si arricchì poiché aveva spogliato le terre che aveva conquistato e le grandi ricchezze e gli splendidi tesori che fecero la fortuna di Venezia venivano dall'Oriente e partecipavano alla sua festa i privilegiati.
Il Giovane Aroldo esprime sentimenti spontanei verso questa terra di cui ha subito il fascino e dice che la sua naturale bellezza a portato molti dolori, poiché i conquistatori erano attratti dalla sua bellezza. E la sua storia è incisa a lettera di fuoco poiché è stata sempre segnata da guerra. Quindi Aroldo spera che diventi a meno bella a più potente, per essere capace di difendersi dei nemici dicendo che un'Italia meno bella sarebbe meno desiderata e potrebbe vivere semplice e pacifica, un'Italia più potente ispirerebbe maggiore considerazioni e rispetto. Così nel suo territorio non si vedrebbero arde di invasori scendere dalle Alpi per conquistarle né altre nazioni bere acqua del Po. Ma è destinata ad essere o vinta dai nemici, quindi loro schiava, o ad essere vincitrice con l'aiuto della spada straniera e non per forza propria; quindi schiava dei suoi alleati.

In questi versi il Byron manifesta una sincera comprensione per la situazione italiana che è ansiosa di unità e indipendenza ma non è sufficientemente forte per rivendicarle con le sue armi.



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