Scuolissima.com - Logo

Figure retoriche: Erano i capei d'oro e l'aura sparsi

di Ludovico Ariosto
Figure retoriche:


L’autore usa figure retoriche come una similitudine nel verso 1 per descrivere i capelli di Laura, una sinestesia nel verso 2 (dolci nodi), un’iperbole nel verso 2 (che mille dolci novi gli avolgea), un’anafora che Petrarca utilizza nel verso 3 e continua nel verso 5 per dare enfasi e maggiore vigore al suo sentimento oltre che al sonetto. Le figure retoriche utilizzate dal poeta sono fondamentali e conferiscono al sonetto sfumature particolari e indispensabili.
La metafora che il poeta compone nell’ultimo verso è molto efficace e letteralmente il suo significato è che una ferita provocata da una freccia non guarisce nemmeno se si allenta la corda dell’arco che l’ha scagliata. Con questo il poeta vuole dire che il suo amore per Laura non cambierà mai anche se negli anni l’ aspetto dell’amata cambierà e non sarà più dotata della grazia e della bellezza originari. Il poeta vuole anche ribadire che il suo amore per Laura non avrà mai fine anche se quest’ultima non corrisponderà il suo sentimento.
Il discorso che il poeta vuole esprimere all’interno del sonetto si estende nei versi in forme equilibrate e simmetriche. Il cambiamento delle forme verbali (passato e presente) e l’alternanza di queste rappresenta due diversi momenti della vita del poeta. Usando tempi verbali al passato Petrarca descrive come era il suo amore per Laura, ma anche come si presentava e come appariva la stessa in un periodo lontano al momento in cui l’autore compone il sonetto. Utilizza invece il presente quando descrive il cambiamento dell’amata, sia nell’aspetto fisico che nell’atteggiamento nei suoi confronti.
Nelle quartine il ritmo della poesia è molto lento e spezzato dalla presenza consistente di punteggiatura. In queste due strofe l’unità metrica coincide con l’unità logica e quindi non sono presenti enjambement.
Al contrario le due terzine presentano un ritmo più scorrevole e veloce, nelle quali si nota che unità metrica e unità logica non coincidono per la presenza di alcuni enjambement nei versi 9-10 (Non era l’andar suo cosa mortale ma d’angelica forma) 10-11 (e le parole sonavan altro che pur voce umana) e nei versi 12-13 (Uno spirto celeste, un vivo sole fu quel ch’i vidi). Le due terzine rimangono divise da un punto e un punto e virgola che marcano lo stacco e il cambiamento di strofa.



🧞 Continua a leggere su Scuolissima.com
Cerca appunti o informazioni su uno specifico argomento. Il nostro genio li troverà per te.




© Scuolissima.com - appunti di scuola online! © 2012 - 2024, diritti riservati di Andrea Sapuppo
P. IVA 05219230876

Policy Privacy - Cambia Impostazioni Cookies